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Venerdì, 19 Aprile 2024
BIRMANIA / Myanmar

Birmania, liberati oltre 500 detenuti. Tra loro anche 58 prigionieri politici

Aung San Suu Kyi si trova in viaggio negli Stati Uniti, dove riceverà la Medaglia d'oro del Congresso

Sono 514 i detenuti che hanno potuto beneficiare della nuova amnistia promulgata dal governo birmano, volta a garantire “la stabilità dello Stato e la pace, rispettando i principi umanitari … e mantenendo l'amicizia e buoni rapporti con i Paesi vicini”. La lista con i nomi delle persone scarcerate non è stata ancora resa nota, ma pare che tra questi vi siano numerosi cittadini stranieri e anche 58 prigionieri politici. 

Gli attivisti per i diritti umani: "Non è abbastanza" - Negli ultimi anni, stando ai dati riportati dalla Bbc, il Myanmar ha liberato circa 600 detenuti, ma secondo gli attivisti per i diritti umani non è ancora abbastanza. In carcere ci sarebbero infatti ancora qualcosa come 300 prigionieri politici. 

"Anche se ogni amnistia è, per principio, la benvenuta, stiamo aspettando di vedere la lista per capire quanti prigionieri politici ne abbiano beneficiato, aspetto che permetterà di valutare la portata di questa misura” ha spiegato Phil Robertson, vicedirettore del settore asiatico di Human Rights Watch. “Il problema è la mancanza di trasparenza da parte del governo birmano sui prigionieri politici”

“Pensiamo che i prigionieri siano una merce di scambio” ha detto alla Cnn Bo Kyi, dell'Assistance Association for Political Prisoners (Aapp). L'amnistia è stata infatti annunciata a una settimana dal viaggio ufficiale del presidente birmano negli Stati Uniti, e proprio mentre Aung San Suu Kyi, leader dell'opposizione e premio Nobel per la Pace, faceva il suo ingresso nel Paese. “Se le autorità birmane fossero veramente oneste, rilascerebbero tutti i prigioni politici” ha spiegato Bo. “Se volessero, potrebbero liberarli domani. Ma il problema è che loro non li riconoscono come prigionieri politici”.  

Il viaggio di San Suu Kyi negli Usa - Intanto San Suu Kyi è attesa a Washington, dove riceverà la Medaglia d'oro del Congresso, il più alto riconoscimento civile conferito dagli Stati Uniti. “Accoglierla qui dopo un decennio e mezzo passato agli arresti domiciliari è qualcosa di incredibile” ha commentato Joe Crowley, rappresentante democratico e, per lungo tempo, avvocato e attivista per i diritti umani proprio in Birmania. “Questo mostra che con la perseveranza e la determinazione tutto è possibile” ha concluso, come scrive Le Monde

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