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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"I sondaggi non ci prendono più": il caso Brexit ne è la prova

"Parte degli elettori britannici si sono vergognati di dire la verità durante le indagini di mercato sul referendum". Ne parla a Today.it Lorenzo De Sio, professore associato presso la LUISS Guido Carli e socio fondatore del Centro Italiano Studi Elettorali

Prime pagine sbagliate e nei casi dei quotidiani più prudenti, già vecchie: il risultato della Brexit ha sancito anche l'inadeguatezza dei sondaggi che hanno campionato l'euroscetticismo nelle isole di Sua Maestà. "Parte degli elettori si sono vergognati di dire la verità durante le indagini di mercato". Ne parla a Today.it Lorenzo De Sio, professore associato presso la LUISS Guido Carli e socio fondatore del Centro Italiano Studi Elettorali di cui è l’attuale coordinatore. "Ho l'impressione che sulla diffusione dei sondaggi nelle settimane precedenti, così come negli exit poll dopo la chiusura delle urne abbia pesato l'indice di desiderabilità sociale che ha spinto tanti elettori a non dichiarare la propria preferenza verso la Brexit portando a sovrastimare la quota del "remain".

I primi dati diffusi da Sky davano i contrari all'uscita dall'Europa in vantaggio con il 52%, con un'affluenza dell'83%, così i primi opinion poll dati che hanno tratto in inganno gran parte della carta stampata costretta a chiudere ore prima che il risultato delle urne ribaltasse completamente i "sentiment" provenienti dalle strade inglesi. Lo stesso Nigel Farage, leader del movimento euroscettico e alleato dei 5 Stelle in Europa sulle prime battute delle agenzie era disposto a concedere la vittoria al 'remain' salvo poi ritrattare. Così il mondo della Finanza con la sterlina ai massimi degli ultimi sei mesi, salvo poi assistere al crollo prima dei futures all'apertura delle borse asiatiche, e poi delle quotazioni dei mercati di Eurolandia.

Come è possibile assistere ad un rovesciamento simile?
"Siamo nell'ordine del margine statistico di incertezza, non si tratta di un evento nuovo nè tantomento isolato. In una competizione simile, dove la vittoria è stata decisa da pochi migliaia di voti, sondaggi ed exit poll sono particolarmente delicati".
"Caratteristica peculiare del caso britannico è il fattore età: con anziani restii a farsi intervistare ma che invece presentano un fattore di convincimento molto forte e hanno votato compatti per il "leave".
La maggior polarizzazione dell'elettorato spinge ad un ripetersi degli errori nei sondaggi
"Nelle ultime elezioni, in Italia, abbiamo visto che sostanzialmente i casi di una differenza marcata, come nel caso di vittorie 60/40, sono stati confermati. Il fenomeno del Movimento 5 Stelle fu invece un caso nel 2013: in quel caso si trattava di un nuovo partito che si presentava alle elezioni, con un profilo difficile da interpretare rispetto alle profilazioni tradizionali. E' proprio nel caso di un movimento nuovo che si presenta per la prima volta alle urne che i sondaggi possono trarre in inganno".

Brexit, l'errore delle prime pagine dei giornali italiani

Quali metodi per sopperire al caos dei sondaggi?
"Vanno riviste le metodologie, ci si basa sul metodo CATI che prefigura interviste telefoniche siu linea fissa, ma i tassi di risposta sono in picchiata anche a causa del martellamento delle campagne di marketing telefonico che spingono ad una minore propensione a trovare un pubblico disposto ad essere interrogato e rispondere alle domande. Una copertura a campione usando anche chiamate a telefonia mobile tuttavia potrebbe non essere risolutiva, perchè non rappresentativa della reale popolazione. Per i sondaggisti rilevare le reali propensioni dell'elettorato diventa ancora di più un'arte per pochi". 

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