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Mercoledì, 24 Aprile 2024
ANTISEMITISMO / Ungheria

A Budapest il Congresso mondiale ebraico: "Contro l'antisemitismo in Ungheria"

La comunità ebraica ungherese è una delle più grandi in Europa e conta circa 100mila membri, di cui 5mila praticanti. Durante il periodo nazista, di 800mila ebrei ungheresi stimati, ne morirono almeno 600mila

L'Ungheria è attraversata negli ultimi anni da un'ondata di antisemitismo. Proprio per questo motivo il Congresso ebraico mondiale ha scelto di tenere nella capitale Budapest la propria assemblea generale, che si aprirà domenica con un discorso del primo ministro di destra del paese centro-europeo, Viktor Orban.

Saranno circa 500 i delegati che interverranno da tutto il mondo. Uno dei temi al centro del dibattito sarà proprio quello dell'allarme antisemita che è stato suscitato da una scia di attacchi, spesso verbali, e di atti di dissacrazione di monumenti alle vittime dell'olocausto, che si sono verificati. Persino nel Parlamento vi sono stati rappresentanti che hanno fatto dichiarazioni apertamente antisemiti.

A inizio aprile il presidente del Congresso ebraico Ronald Lauder, in un articolo pubblicato sul giornale tedesco Sueddeutsche Zeitung, ha sottolineato il fatto che gli incidenti "sono aumentati in maniera drammatica" sotto il governo di Orban del suo partito, Fidesz.

Il governo magiaro, dal canto suo, si difende ricordando di aver deciso di aumentare le pensioni ai sopravvissuti all'Olocausto e il sostegno a diverse commemorazioni, tra cui quelle legati alla memoria di Raul Wallenberg, il diplomatico svedese che salvò migliaia di ebrei a Budapest nel 1944.

"Io non penso che il governo sia antisemita, ma autorizza che prese di posizione antisemite entrino nel dibattito pubblico", ha denunciato il rabbino Ferenc Raj, rappresentante dell'ebraismo riformato in Ungheria. Il suo sospetto è che Fidesz cerchi di guadagnare sostegni nell'elettorato del partito di estrema destra Jobbik, che è ferocemente antisemita e anti-rom ed è entrato alle ultime elezioni del 2010 in Parlamento con il 17 per cento dei voti. Uno dei suoi esponenti ha recentemente chiesto di stilare una lista dei membri del Parlamento di origine ebraica.

"L'antisemitismo non sembra più una cosa di cui avere vergogna", ha commentato Attila Juhasz, un analista del think tank Political Capital. Uno studio della Central European University (Ceu) di Budapest - l'ateneo della Open Society fondata dal magnate di George Soros - ha mostrato che il 24 per cento della popolazione ungherese aveva nel 2011 pregiudizi contro gli ebrei, rispetto al 10-15 per cento di 20 anni fa.

Il rabbino Zoltan Radnoti accusa direttamente la Fidesz di aver nutrito questi sentimenti, restaurando il culto di Miklos Horthy, il dittatore ungheresse alleato di Adolf Hitler. La decisione di "riabilitare alcuni autori antisemiti, reintrodotti nei manuali scolastici", inoltre, ha dato il suo contributo.

Tra questi omaggi, anche quello reso in maniera solenne dal presdiente del Parlamento magiaro Laszlo Kovacs, membro della Fidesz, alla memoria del discusso autore Jozsef Nyiro. In quell'occasione, era il giugno 2012, il premio Nobel per la pace Elie Wiesel riconsegnò allo Stato ungherese la massima onorificenza che gli era stata in passato attribuita.

La comunità ebraica ungherese è una delle più grandi in Europa e conta circa 100mila membri, di cui 5mila praticanti. Durante il periodo nazista, di 800mila ebrei ungheresi stimati, ne morirono almeno 600mila.

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