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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Viti e bulloni nei cioccolatini: condannata operaia della Lindt

La donna, lavoratrice con un contratto temporaneo, ha introdotto pezzi di metallo nei cioccolatini per "attirare l'attenzione della direzione". Le sue azioni hanno causato alla società un danno per oltre 500mila euro

Una donna di 57 anni, impiegata nella fabbrica Lindt & Sprüngli a Oloron-Sainte-Marie, nel sud est della Francia, è stata condannata a un anno di prigione per aver introdotto dei bulloni in diverse confezioni di cioccolato.

Seconto quanto ricostruito dal procuratore del tribunale di Pau, la donna - lavoratrice contro un contratto temporaneo - avrebbe agito per ben 18 volte, "per attirare l'attenzione della direzione" perché non era stata assunta a tempo indeterminato.

I fatti risalgono al 2014, come hanno ricostruito i media francesi, quando furono ritrovati degli oggetti metallici all'interno degli alveoli di diverse scatole di cioccolatini. L'anno successivo, la donna aveva ripreso la sua attività e questa volta aveva inserito nelle scatole anche bulloni, viti e bottoni a pressione, che sono stati scoperti grazie ai controlli con i raggi x. La donna è stata poi licenziata.

L'azienda dolciaria svizzera ha stimato un danno per più di 500mila euro, compreso il costo per il ritiro di milioni di confezioni e quello per il potenziamento delle misure di sicurezza e di controllo messe in atto nella fabbrica. La donna è stata condannata a una pena sospesa di un anno di reclusione e due anni di libertà vigilata. 

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