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Venerdì, 29 Marzo 2024
REFERENDUM UE / Regno Unito

David Cameron: "Se sarò rieletto ci sarà referendum su permanenza Regno Unito nell'Unione europea"

"Non sono un isolazionista - ha esordito Cameron nel suo atteso discorso sui legami tra Londra e Bruxelles - voglio solo un accordo migliore per il Regno Unito e un accordo migliore anche per l'Europa"

Se verrà rieletto a Downing Street, David Cameron negozierà un nuovo accordo con l'Unione europea (Ue) che poi sottoporrà a referendum entro il 2017. E' quanto ha dichiarato oggi il premier, sollecitando l'Europa a cambiare, per non "spingere il Regno Unito a uscire" dall'Unione. "Non sono un isolazionista - ha esordito Cameron nel suo atteso discorso sui legami tra Londra e Bruxelles - voglio solo un accordo migliore per il Regno Unito e un accordo migliore anche per l'Europa... perchè ho una visione positiva per il futuro dell'Europea, un futuro a cui il Regno Unito vuole, e dovrebbe volere, svolgere parte attiva".

In questi mesi l'Ue sta cambiando per risolvere i problemi dell'euro, ha evidenziato, "e questo ha profonde implicazioni per tutti noi, a prescendere dall'uso della moneta unica". "Il Regno unito non ha l'euro e non l'avrà - ha sottolineato - ma tutti abbiamo bisogno che l'eurozona abbia la giusta governance e le strutture capaci di garantire il successo della moneta unica. E quelli fuori dall'eurozona hanno bisogno di avere garanzie sul fatto, per esempio, che non venga compromesso il nostro accesso al mercato unico".

Perchè l'Europa auspicata da Cameron ha il mercato unico come suo fulcro e cinque principi chiave: flessibilità, competitività, ritorno dei poteri ai Paesi membri, maggiore democrazia e giustizia. Il premier ha dichiarato di voler vedere "un'unione più snella, meno burocratica", che favorisca la competitività. "L'Ue deve essere in grado di agire con la rapidità e la flessibilità di una rete, non con l'ingombrante rigidità di un blocco", per far fronte alla "nuova corsa globale delle nazioni per l'occupazione e la ricchezza del futuro".

Bisogna quindi ripensare la struttura dell'Ue, senza parlare più di un'Europa a due velocità: "Siamo una famiglia di nazioni democratiche, fondata essenzialmente sul mercato unico piuttosto che sulla moneta unica". Un mercato unico che ha bisogno sicuramente di "una serie di regole comuni" per funzionare, ma i cui Paesi membri devono anche saper "rispondere con rapidità" ai cambiamenti economici. Perchè senza flessibilità, l'Europa si ritroverà in "una terra di nessuno", tra le economie emergenti dell'Asia e l'economia di mercato del Nord America.

Il terzo principio di Cameron riguarda il ritorno dei poteri agli Stati membri, alla luce del fatto che "i Paesi sono diversi. Fanno scelte diverse. Non possiamo armonizzare tutto". Per questo è necessaria maggiore democrazia, ossia "bisogna riconoscere ai parlamenti nazionali un ruolo maggiore e più determinante". Perchè i leader europei sono responsabili davanti ai loro rispettivi parlamenti, che "sono e rimarranno, la vera fonte di legittimità democratica e di responsabilità nell'Ue". E in questo momento il consenso democratico britannico per l'Ue "è un wafer sottile".

Infine, la giustizia: "Ogni nuovo accordo raggiunto per l'eurozona deve essere giusto sia per i Paesi che hanno l'euro sia per quelli che non hanno lo moneta unica. La nostra partecipazione al mercato unico e la nostra capacità di contribuire a fissarne le regole è il motivo principale della nostra appartenenza all'Ue. Per questo è di vitale interesse per noi proteggere l'integrità e la correttezza del mercato unico di tutti i suoi membri".

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