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Venerdì, 19 Aprile 2024
Mai pentito / Giappone

Uccise, stuprò e mangiò l'amica: morto (in libertà) il cannibale di Kobe

Issei Sagawa è deceduto in Giappone all'età di 73 anni. Nel 1981 ottenne il macabro soprannome per aver ucciso, stuprato e consumato il corpo di una studentessa olandese conosciuta in Francia. L'uomo, che non ha mai dato segnali di pentimento, riuscì anche ad evitare la condanna grazie all'infermità mentale

È morto all'età di 73 anni Issei Sagawa, conosciuto con il macabro appellativo de "il cannibale di Kobe", per aver ucciso e mangiato una compagna universitaria in Francia, nel 1981. L'uomo si è spento in libertà, senza mai aver essere punito per il crimine efferato che aveva commesso. La notizia è stata confermata dal fratello minore: Sagawa è deceduto a causa di una polmonite ed è stato cremato dopo una cerimonia funebre privata cui hanno assistito solo alcuni familiari.

Morto il cannibale di Kobe

I terribili fatti di cui è stato protagonista Issei Sagawa risalgono al 1981. In quel periodo l'uomo studiava a Parigi e una sera decise di invitare nel suo appartamento una studentessa olandese, Renee Hartevelt. Una serata che ben presto si trasformò in un incubo per la giovane: dopo averle sparato al collo, l'uomo la stuprò e ne consumò diverse parti del corpo nei successivi tre giorni. Venne scoperto e arrestato nel tentativo di seppellirne i resti nel Bois de Boulogne. Scarcerato senza processo sulla base di una perizia psichiatrica, Sagawa trascorse un breve periodo di detenzione in un istituto mentale, e venne poi deportato in Giappone.

Mai un segno di pentimento

Le autorità giapponesi decretarono che Sagawa era incapace di intendere e di volere, ma furono costretti a lasciarlo in libertà, visto che in Francia le accuse a suo carico erano decadute. Negli anni successivi al delitto, il "cannibale di Kobe" non ha mai manifestato neanche un briciolo di pentimento per il suo crimine, anzi, riuscì a trasformarlo in una fonte di successo e notorietà. Tra interviste e documentari, nel 2017 raccontò tutti i dettagli sull'omicidio avvenuto nel 1981 e sulla sua ossessione per il cannibalismo, che lo aveva "obbligato" ad uccidere una donna e consumare i suoi resti.

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