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Giovedì, 25 Aprile 2024
Bavaglio / Russia

"In carcere fino a 15 anni chi scrive fake news sulla guerra"

È quanto prevede una proposta di legge che sarà discussa dal parlamento russo. Ieri la Commissione europea ha messo al bando la tv statale RT e il quotidiano online Sputnik in quanto "organi di manipolazione delle informazioni del Cremlino"

In Russia pubblicare false informazioni sull'esercito potrebbe diventare un reato estremamente grave, tanto da essere punito con una pena che prevede fino a 15 anni di reclusione. È quanto viene stabilito da una modifica (ancora da approvare) al disegno di legge sulla responsabilità penale per la diffusione di informazioni false sulle azioni delle forze armate della Federazione russa. A darne notizia è il sito della tv statale RT (Russia Today) che cita il capo della commissione per la sicurezza e la lotta alla corruzione, Vasily Piskarev. Il dibattito alla Duma di Stato, ovvero il parlamento russo, dovrebbe prendere il via giovedì 3 marzo.

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È di ieri invece la notizia che la radio russa L'Eco di Mosca e l'emittente indipendente Dozhd TV sono state silenziate dal Roskomnadzor, l'organo che controlla la comunicazione di massa, su richiesta del procuratore generale in quanto avrebbero diffuso secondo le autorità russe false informazioni sul conflitto in Ucraina. Il Cremlino si appresta dunque a rendere ancora più stringente il controllo sull'informazione. 

L'Unione europea mette al bando RT e il quotidiano Sputnik

L'Ue dal canto suo non sta a guardare. La Commissione europea ha infatti annunciato ieri che i due media russi più conosciuti all'estero, la tv statale RT e il quotidiano online Sputnik (entrambi multilingue) saranno banditi da "tutti i mezzi di trasmissione e distribuzione, come via cavo, satellite, IPTV, piattaforme, siti web e app". La misura è stata adottata in seguito a un accordo con gli Stati membri, all'interno del pacchetto di sanzioni varate in risposta all'invasione in Ucraina dell'esercito di Vladimir Putin.

Per Bruxelles, RT e Sputnik sono "beni di disinformazione e di manipolazione delle informazioni del Cremlino", e rappresentano degli strumenti "essenziali e determinanti per portare avanti e sostenere l'aggressione della Russia contro l'Ucraina. Ciò costituisce una minaccia significativa e diretta per l'ordine pubblico e la sicurezza dell'Ue". Entrambi i media "fanno parte di uno sforzo coordinato di manipolazione delle informazioni, inclusa la disinformazione, come documentato dal 2015 dalla task force East StratCom del servizio europeo per l'azione esterna".

Ecco perché, sostiene la Commissione Ue, "è necessario e coerente con i diritti e le libertà fondamentali introdurre ulteriori misure restrittive e sospendere le attività di trasmissione di Russia Today e Sputnik in o dirette verso l'Ue". Secondo l'alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell, "la manipolazione sistematica delle informazioni e la disinformazione da parte del Cremlino vengono applicate come strumento operativo nel suo assalto all'Ucraina. È anche una minaccia significativa e diretta per l'ordine pubblico e la sicurezza dell'Unione".

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