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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Salah, 13 porte blindate lo separano dal resto del mondo

Bisogna passare per una porta di sicurezza, 13 porte blindate e tre sbarre per accedere alla zona dove si trova la cella di Abdeslam. In Belgio infuriano le polemiche contro i media

Inavvicinabile. Tredici porte blindate separano Salah Abdeslam dal resto del mondo. Fanno parte del dispositivo di sicurezza del carcere di Bruges, il penitenziario più sicuro del Belgio, che ha una direzione e personali indipendenti e dove si trovano i detenuti ritenuti pericolosi o ad alto pericolo di fuga. Secondo il sito belga Dh.be bisogna passare per una porta di sicurezza, 13 porte blindate e tre sbarre per poter accedere alla zona dove si trova la cella di Abdeslam.

Salah Abdeslam comunica con il personale e con il suo stesso avvocato attraverso un vetro. Ha a disposizione un arredamento scarno, interamente fissato al suolo e può guardare la televisione, ma sempre attraverso un vetro e può chiedere di sentire la radio ma soltanto di giorno. La notte ogni mezz'ora il detenuto viene controllato dalla sorveglianza. Non ci sono finestre, ma un piccolo lucernaio nel soffitto.

Intanto in Belgio le forze dell'ordine sono furiose per il comportamento dei media per le notizie sulla caccia a Salah Abdeslam, fatte trapelare in particolare dal settimanale Obs e dal canale tv VTM: secondo il direttore della polizia giudiziaria, Claude Fontaine, queste anticipazioni hanno messo a repentaglio la sicurezza degli agenti coinvolti nelle ricerche e hanno permesso a Salah di prolungare la latitanza. Il settimanale e la tv in questione avevano rivelato che le impronte di Abdeslam erano state ritrovate nel quartiere di Forest, periferia di Bruxelles, cosa che ha costretto la polizia ad anticipare il blitz per la cattura a venerdì, mentre il piano iniziale prevedeva di entrare in azione sabato mattina.

"Per l'audience mettono a rischio la sicurezza del mio personale e la sicurezza pubblica della popolazione, e questo non lo accetto", ha tuonato ieri Fontaine ai microfoni della radio RTBF. Il direttore della polizia giudiziaria è chiaramente irritato dalle polemiche sui quattro mesi di fuga di Abdeslam, che probabilmente non si è mai mosso da Bruxelles. Le indiscrezioni della stampa hanno contribuito ad allungare i tempi dell'indagine, a suo avviso. "Se la presenza della stampa, anticipata rispetto all'intervento, ha come conseguenza che le persone ricercate spariscano nel nulla, cosa ci diranno il giorno dopo? Sono quattro mesi che stanno là e non siete in grado di trovarli?", si interroga il funzionario di polizia.

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