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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Più carceri per migranti negli Usa? "Significa più affari per aziende amiche di Trump"

La decisione del presidente degli Stati Uniti di creare nuovi centri di detenzione per migranti irregolari darà una "notevole spinta" agli affari degli operatori di carceri private (che lo hanno generosamente sostenuto alle elezioni) secondo l'autorevole Wall Street Journal

"Più carceri per migranti? Significa più affari per sostenitori di Trump": la decisione del presidente Donald Trump di creare nuovi centri di detenzione per migranti irregolari negli Stati Uniti darà una notevole spinta agli affari degli operatori di carceri private che hanno sostenuto il capo di Stato. Lo sostiene il Wall Street Journal.

Il business delle prigioni private

Il quotidiano economico parte dall'analisi dei numeri. Il valore delle azioni di CoreCivic e Geo Group, che hanno donato 250.000 dollari ciascuno per le celebrazioni in occasione dell'inaugurazione del mandato di Trump, è notevolmente aumentato lo scorso mese, dopo che l'Immigration and Customs Enforcement (Ice) ha annunciato che potrebbe chiedere 15.000 nuovi letti per le famiglie a seguito dell'ordine esecutivo di Trump che prevede che i bambini non siano separati dai genitori, in attesa del procedimento penale nei loro confronti. Dall'inizio dell'anno, il valore delle azioni di Geo è cresciuto del 14%, quello dei titoli di CoreCivic del 4,8%. 

L'amministrazione guidata da Trump vuole aumentare il numero di posti per i migranti da 40.000 a 52.000 (49.500 adulti e 2.500 per le famiglie), per cui chiederà 2,8 miliardi di dollari per il budget 2019. I centri di detenzione per migranti sono diventati un'importante fonte di reddito per le società che gestiscono le prigioni private sin dall'amministrazione Obama, ha ricordato il Wall Street Journal.

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Nel 2016, un rapporto dell'ispettore generale del dipartimento di Giustizia aveva affermato che le prigioni private fossero più pericolose di quelle governative, spingendo le autorità ad annunciare che non avrebbero rinnovato i contratti con gli operatori privati; le società, naturalmente, contestarono il rapporto. L'amministrazione Trump ha poi revocato il piano di ridurre il ricorso a carceri private.

Migranti "irregolari" e famiglie divise

Lasciare gli Stati Uniti, con o senza i propri figli. È il bivio che l'amministrazione Trump ha deciso di porre davanti ai migranti irregolari separati dai loro figli, in applicazione della 'tolleranza zero' al confine con il Messico.

Immigrazione Usa-Messico, il confine in Texas (Ansa)

Dopo che un tribunale ha ordinato che gli oltre 2.00 bambini separati dai genitori, tra maggio e giugno, siano riuniti ai familiari, l'amministrazione statunitense ha indicato agli agenti dell'immigrazione che dovranno lasciare ai migranti solo due possibilità: lasciare gli Stati Uniti con i figli, o lasciare il Paese senza di loro. Lo riporta Nbc News, che ha ottenuto una copia del documento governativo.

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La nuova direttiva non permette ai genitori di riabbracciare i figli e, con loro, di aspettare la decisione di un tribunale sulla loro richiesta di asilo e sulla loro detenzione. Le famiglie entrate negli Stati Uniti dopo il 20 giugno, invece, resteranno insieme, in detenzione.

Gli avvocati che si occupano dei diritti dei migranti hanno già manifestato la loro opposizione, perché la direttiva obbliga di fatto i genitori a rinunciare alla richiesta di asilo. "Un bambino non dovrebbe mai essere tenuto in ostaggio per forzare un genitore a rinunciare al suo diritto legale di chiedere asilo" ha detto Wendy Young, presidente di Kids in Need of Defense.

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