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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Charlie Gard, il dolore dei genitori: "Morirà perché non è ricco"

"E' prigioniero dello Stato", attacca il portavoce del papà e della mamma del bambino inglese di undici mesi afflitto da una rara e grave malattia

Il piccolo Charlie Gard "é tenuto in sostanza prigioniero dallo Stato e dal servizio sanitario nazionale britannico". E' durissima l’accusa di Alasdair Seton-Marsden, portavoce del papà e della mamma del bambino inglese di undici mesi afflitto da una rara e grave malattia a cui i medici del Great Ormond Street Hospital di Londra hanno chiesto nei mesi scorsi di staccare la spina contro il volere dei genitori.

"Se i Gard fossero ricchi, e non persone comuni, baby Charlie avrebbe già ottenuto la possibilità di essere sottoposto a una terapia alternativa come quella in via di sperimentazione negli Usa", ha rincarato Seton-Mardsen, citato da SkyNews.

Proprio la possibilità di tentare la terapia americana sarà al centro di una missione chiave a Londra di Michi Hirano, professore di neurologia alla Columbia University di New York, che la sta mettendo a punto da qualche tempo. La mamma di Charlie, Connie Yates, ha spiegato alle televisioni britanniche che esistono cinque medici, due inglesi, uno italiano, uno spagnolo e uno statunitense, secondo cui “esiste una possibilità su dieci di salvare Charlie dalla morte certa”. La nuova speranza, confermata dal Daily Mail e altri media inglesi, risiede in un nuovo farmaco sperimentale messo a disposizione dal New York Presbyterian Hospital/Columbia University Medical Centre, ma non ancora approvato dalla Food and Drug Administration, l'agenzia competente per l'attività regolatoria dei farmaci negli Stati Uniti.

L'ospedale americano si è messo a disposizione per accogliere nella struttura Charlie e i suoi genitori, assicurando un trasferimento in sicurezza negli Usa per poterlo trattare con il nuovo farmaco, per cui la Fda potrebbe dare un'autorizzazione d'emergenza. Se il trasporto negli States dovesse essere impossibile, il nosocomio di New York si è detto disponibile ad organizzare l'invio del medicinale al Great Ormond Street Hospital, insieme alle istruzioni per i medici inglesi su come somministrarlo al bambino. Secondo gli specialisti americani, questo trattamento potrebbe dare una piccola chance a Charlie, aiutando i suoi genitori in questa drammatica battaglia per la vita. 
 

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