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Venerdì, 29 Marzo 2024
Guerra

Chi combatte l'Isis bombardando la Siria

Il ministro della Difesa britannico spiega che le azioni militari andranno avanti "malgrado la possibilità di fare vittime tra i civili". Tutte le forze che stanno affollando i cieli siriani

Il ministro della Difesa britannico Michael Fallon non ha dubbi: i bombardamenti sulla Siria andranno avanti senza tregua, "malgrado la possibilità di provocare vittime fra i civili". Le prime due missioni inglese non dovrebbero aver fatto vittime civili, ma non si esclude che in futuro questo potrebbe succedere: "Questo è affare sporco e non si può eliminare ogni rischio".

La guerra all'Isis nei cieli siriani non si ferma e, dopo gli attacchi di Parigi e altri eventi che hanno sconvolto l'Occidente (dalla strage di San Bernardino a quello che è successo nella metro di Londra) le forze militari che sorvolano il paese sconvolto dalla guerra sono sempre di più. Ma chi sono esattamente?

RUSSIA - La Russia è in prima linea e appoggia dichiaratamente le forze di Bashara Al Assad. Vladimir Putin ha giustificato l’intervento dicendo che il Cremlino agisce "per combattere e distruggere i militanti e i terroristi nei territori che hanno già occupato, e non aspettare che vengano a casa nostra". Sarebbero stati colpite diverse postazioni dei terroristi ma alcuni video diffusi dalle ong hanno denunciato bombardamenti in zone abitate da civili, anche con bombe al "forsforo bianco" vietate dalla Convenzione di Ginevra

Russia accusata di usare fosforo bianco in Siria

STATI UNITI - Le forze americane invece dovrebbero appoggiare i ribelli anti-Assad, gruppi più moderati che però non sono rimasti in molti. Le azioni militari sono concentrate in Siria ma anche in Iraq. Tempo fa il Pentagono aveva anche avviato un piano per l’addestramento di alcuni ribelli finalizzato a sconfiggere l’Isis, spendendo diversi milioni di dollari. Difficili però sono i rapporti con Mosca, che appoggia la coalizione che bombarda il Paese da dopo gli attacchi di Parigi

FRANCIA - Hollande è stato chiarissimo: dopo gli attacchi di Parigi, nel suo discorso alla nazione ha detto che l'esercito francese "sarà spietato". La Francia fino all'ultimo è stata molto riluttante sugli interventi in Siria. Oltre agli attacchi che hanno colpito il cuore di Parigi, secondo gli analisti l'Eliseo ha il timore di essere messo da parte quando ci sarà da negoziare il futuro del Paese dilaniato oramai da anni di guerra civile. 

Inoltre i bombardamenti francesi sono appoggiati da Germani e Gran Bretagna, su cui è stato trovato un accordo tra Merkel, Hollande e Cameron (e anche con Putin). 

Parigi, arriva lo "stato d'emergenza" | Infophoto

TURCHIA - Per le forze di Erdogan i nemici sono due: il regime di Assad e i ribelli curdi, in particolare quelli del Pkk, partito dei Lavoratori del Kurdistan. Al confine con la Siria si trovano molti avamposti curdi che, ben prima degli attacchi in Europa, hanno portato avanti la resistenza armata nei confronti dell'Isis. Ma non sono mai stati apprezzati dal governo di Ankara. 

La Turchia ha inoltre una posizione scomoda, essendo membro della Nato e avendo abbattuto un jet russo, dando vita a una vera e propria crisi diplomatica con il Cremlino. Teoricamente Erdogan appoggia gli Usa, ma inizialmente non ha concesso le proprie basi militari come appoggio alle forze americane. Adesso però quelle basi sono state rese disponibili alle forze Nato.

C'è anche chi punta il dito sul comportamento di Ankara sul confine con la Siria: non sono stati intensificati i controlli e diversi "foreign fighters" sono passati dalla Turchia per unirsi all'esercito del Califfo. 

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