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Giovedì, 28 Marzo 2024
il vertice quad / Cina

Il piano Usa per contrastare Cina e Russia nel Pacifico

Da una parte l'allargamento della Nato al Baltico, dall'altra il Quad: a Tokyo il vertice con Giappone, India e Australia rilegge l'ordine geopolitico ponendo un freno all'espansione di Pechino

La guerra russa in Ucraina è un “qualcosa che non deve ripetersi” in Asia. Il caso dell’Ucraina diventa così un esempio per i leader del Quadrilateral security dialogue, il formato a quattro che comprende Usa, Giappone, India e Australia per rispondere alle sfide poste alla sicurezza dell’Indo-pacifico. Il tanto atteso summit ha preso il via oggi, 24 maggio, a Tokyo, dove il presidente Usa Joe Biden (in tour in Asia orientale dallo scorso 20 maggio) ha incontrato il premier giapponese Fumio Kishida, il primo ministro indiano Narendra Modi e il neo eletto premier australiano Anthony Albanese, per promuovere l’idea di un’Indo-pacifico aperto e libero.

Dopo l'Aukus, arriva il Quad: da Biden nuovo schiaffo all'Ue (e alla Francia)

La guerra in Ucraina, ha affermato il presidente Biden durante il vertice, "è più di una questione europea, è una questione globale", che ripropone anche lo scontro tra "democrazie e autocrazie". Secondo il leader statunitense, "l'attacco russo all'Ucraina sottolinea l'importanza di quegli obiettivi fondamentali dell'ordine internazionale, dell'integrità territoriale e della sovranità".

I quattro leader, partendo dall’aggressione russa in Ucraina, hanno esposto con fermezza la loro opposizione a tutti i tentativi di “cambiare lo status quo con la forza” nella regione. Dalle pretese cinese su Taiwan (su cui è arrivata la rettifica della Casa Bianca sulle parole del presidente Biden pronunciate ieri) alle rivendicazioni nel Mar cinese orientale, la Cina è l’elefante nella stanza che si presenta in ogni riferimento dei leader del Quad, senza mai essere menzionato esplicitamente.

Cina-Taiwan: perché Biden ha detto che "gli Stati Uniti interverranno militarmente"

La postura del quartetto fa così eco alla dichiarazione congiunta di Biden e Kishida, che nella giornata di ieri hanno ribadito la volontà di rafforzare la cooperazione a sostegno di Taiwan. Giappone e Stati Uniti intendono inviare così un messaggio comune ai principali attori regionali, nel tentativo di dissuadere la Cina da un ulteriore aumento della tensione militare nello Stretto di Taiwan. Nel corso della riunione, bombardieri cinesi e russi hanno sorvolato il mar del Giappone e il mar Cinese orientale, mentre i leader del blocco dei Quad discutevano di sicurezza regionale. L'ennesima dimostrazione dell'assertività russa e cinese nella regione.

Quali sono gli accordi siglati durante il vertice?

Nella dichiarazione finale congiunta, però, non si fa riferimento esplicito alla Cina o alla Russia. L'omissione appare legata alla cautela di Nuova Delhi, che continua a resistere ai tentativi di Washington di smuoverla dal suo approccio neutrale al conflitto tra Mosca e Kiev. La guerra in Ucraina è citata solamente due volte nel documento congiunto. I leader hanno definito "tragico il conflitto che imperversa in Ucraina". In un altro passaggio, si sottolinea che i leader hanno discusso le rispettive iniziative in risposta al "conflitto in Ucraina e alla crisi umanitaria in corso, valutandone le conseguenze per la regione indo-pacifica".

I leader di Usa, Giappone, India e Australia hanno però posto enfasi sulla militarizzazione e sull’uso di navi della guardia costiera e della milizia marittima "per interrompere le risorse offshore di altri Paesi impegnati in attività di sfruttamento”. È quindi un riferimento che riprende uno dei temi discussi dal quartetto, cioè la nuova Indo-Pacific Partnership for Maritime Domain Awareness (IPMDA). Già anticipato da uno scoop del Financial Times, i leader dei quattro Paesi vogliono avviare un’importante iniziativa marittima, guidata dagli Stati Uniti, che promette di "promuovere la stabilità e prosperità nei nostri mari e oceani", combattendo la pesca illegale. Ancora una volta il quartetto punta il dito contro Pechino, accusata di permettere ai pescherecci cinesi di svolgere attività illegali per avviare un’operazione di ricognizione nelle acque del Mar cinese meridionale.  

Le accuse mosse alla Cina per la sua assertività nell’area, seppur non esplicitate, vengono svelate attraverso un investimento di almeno 50 miliardi di dollari (47 miliardi di euro) per i prossimi cinque anni in progetti infrastrutturali nella regione Asia-Pacifico. Queste due misure nascono dai recenti impegni della Cina a costruire legami con le nazioni del Pacifico, comprese le Isole Salomone, che il mese scorso hanno firmato un patto di sicurezza con Pechino.

Cosa c'è dietro il patto di sicurezza tra Cina e Isole Salomone

Il crescente timore di una maggior allineamento alla Cina da parte delle nazioni del Pacifico si concretizza con l’annuncio della visita del ministro degli Esteri Wang Yi che nei prossimi giorni farà tappa nelle Isole Salomone, ma anche a Vanuatu, Samoa, Tonga e Kiribati. Secondo quanto rivelato dall’intelligence statunitense al Financial Times, la Cina sarebbe pronta a sottoscrivere accordi di sicurezza con altre isole nel Pacifico. Nel mirino di Pechino c’è ora Kiribati: il gigante cinese ha già condotto colloqui con il governo della nazione insulare del Pacifico a 3.000 km dalle Hawaii, dove ha sede il Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti, per siglare un accordo congiunto sulla sicurezza.

I quattro leader hanno anche siglato accordi di natura sanitaria, garantendo una maggiore fornitura di vaccini anti-Covid e pediatrici ai Paesi della regione che ne hanno più bisogno, e hanno implementato gli strumenti per la lotta al cambiamento climatico.  

Il nodo indiano

L’India è stato l’osservato speciale di questo vertice a quattro. New Delhi si è astenuta dalle votazioni in Consiglio di sicurezza Onu contro Mosca proprio in virtù dei forti legami commerciali e di difesa tra India e Russia. Per questo il premier del subcontinente indiano ha evitato riferimenti diretti alla guerra in Ucraina nelle sue dichiarazioni in apertura del vertice del Quad.

Cina e India: in Asia Mosca trova i suoi quasi "amici"

Dall’inizio della guerra in Ucraina, la Russia è diventata il quarto fornitore di petrolio dell'India, con volumi destinati ad aumentare ulteriormente nei prossimi mesi poiché i prezzi bassi stimolano la domanda del terzo consumatore e importatore di petrolio al mondo. A margine del vertice, Modi ha incontrato Biden in un “incontro cordiale”, come descrive una nota della Casa Bianca. I due leader hanno esaminato i progressi compiuti nel partenariato strategico globale bilaterale e si sono impegnati ad approfondire la partnership nella difesa, a incoraggiare l'impegno economico, a espandere la partnership per la salute globale e a collaborare nell'ambito della nuova Iniziativa India-Usa sulle tecnologie critiche ed emergenti (Icet). Inoltre, hanno discusso dell'urgente necessità di affrontare il cambiamento climatico e di accelerare la transizione energetica.

Il quartetto si è dato appuntamento nel 2023 in Australia, con la speranza di constatare la fine della guerra russa in Ucraina e la reale condizione di un Indo-pacifico aperto e libero.

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