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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Zero contagi e turismo alle stelle: come si spiega il "miracolo cinese"

Poche migliaia di casi negli ultimi mesi, il turismo interno a gonfie vele, nessuna traccia della seconda ondata. La vita è tornata quella di prima. In Cina le cose stanno andando benissimo. E le indagini dell'Oms sulle origini del virus procedono al rallentatore

In Cina negli ultimi sei mesi si sono registrati circa 5mila nuovi casi in tutto: la seconda ondata è solo nei giornali che raccontano della corsa del virus in giro per il mondo, lontano, mentre a Pechino - ma anche a Wuhan - non ve n'è traccia alcuna. Tutto sembra tornato alla normalità e, scrive Guido Santevecchi sul Corriere della Sera, il turismo torna a registrare numeri da record. Anche ieri in tutta la Cina 0 (sì, zero) nuovi casi confermati di infezione da Sars-CoV-2.

La Cina a zero contagi e col turismo in salute

La vita è tornata quella di prima, lunghe file sulla Grande Muraglia e sul Bund di Shanghai. In questa prima settimana di ottobre la Cina era in vacanza "nazionale", e centinaia di milioni di persone in ocassione della festa della fondazione della Repubblica popolare si sono messe in viaggio, per la prima grande prova di ripartenza per il settore turistico: si sono mosse 637 milioni di persone per la precisione, chi per visitare le località turistiche più famose, chi per tornare a casa. Il 79% rispetto allo stesso periodo del 2019, una ripresa totale o quasi. 

Nonostante le difficoltà nel rispettare il distanziamento sociale, il movimento di massa è stato incoraggiato dalle autorità per spingere i consumi.

Si è trattato di un rischio calcolato, perché da un mese circa la Cina segnala zero contagi interni. Gli unici casi dichiarati di positività al coronavirus ultimamente sono quelli «importati»: cittadini cinesi in rientro dall’estero o viaggiatori stranieri. Le procedure di controllo sanitario per chi arriva in Cina (solo per motivi di lavoro) sono rigorose: bisogna fare il tampone prima di imbarcarsi e trasmetterlo alle sedi diplomatiche cinesi nei Paesi di partenza; allo sbarco, nuovo tampone e anche se si è negativi è obbligatorio passare 14 giorni in alberghi designati dalle autorità, sotto osservazione medica; alla fine terzo tampone e registrazione obbligatoria su una app.

Da inizio epidemia in Cina, i casi ufficiali sono 85.500, con 4.634 deceduti, in maggior parte a Wuhan e nello Hubei. E' lecito avere più di un dubbio sulla veridicità di tali numeri. Ma è un dato di fatto che dopo la fine del lockdown in aprile ogni focolaio è stato affrontato con chiusure mirate e immediate, com misure restrittive severissime (per jusare un eufemismo) e che i controlli sono rigorosi (non sorprende, succede così dove l'autoritarismo ha molto spazio). Tra qualche settimana si capirà se soprattutto nelle aree rurali i viaggi di questi giorni avranno rimesso in circolazione il coronavirus.

Il team che indagherà per capire le origini del virus a Wuhan

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è sempre in attesa che la Cina approvi la composizione del team internazionale che dovrà recarsi nel paese per indagare sulle origini della pandemia di COVID-19. L'ha reso noto il direttore del programma esecutivo per le emergenze dell'Oms Mike Ryan, secondo uanto riporta oggi il South China Morning Post. Ryan, in una riunione speciale del consiglio esecutivo dell'organizzazione, ha spiegato che l'agenzia ha selezionato gli esperti da tutto il ondo che potrebbero entrare nella missione, ma orasta attendendo che Pechino scelga da questa lista e indica quando i membri potranno recarsi nel suo territorio per avviare l'indagine

"Una lista di candidati è stata sottoposta alle autorità cinesi per le loro valutazioni e per indicare i prossimi passi per l'invio di questo team", ha spiegato Ryan. L'indagine è stata richiesta da diversi paesi membri a maggio e a inizo agosto, concordemente con la Cina, esperti Oms hanno lavorato per creare le basi dell'inchiesta. Una missione ampia di esperti internazionali avrebbe dovuto avviare il suo lavoro nella città di Wuhan, dove l'epidemia si è manifestata al suo inizio, "entro settimane", aveva detto a luglio l'Oms. Per ora, tutto fermo.

Il giudice che annulla il lockdown 

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