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Martedì, 16 Aprile 2024
CIPRO / Cipro

Cipro, la quinta vittima della crisi economica

La richiesta di aiuto di Nicosia arriva proprio nella settimana in cui riceverà la presidenza dell'Unione europea

Cipro è diventato il quinto Paese europeo a chiedere un aiuto internazionale per non soccombere alla crisi economica. Può sembrare una sadica coincidenza o un macabro presagio il fatto che Nicosia abbia lanciato questo Sos proprio nella settimana in cui si accinge a ricevere la presidenza di turno dell'Unione europea

“Vogliamo mostrare una presidenza esemplare”, aveva dichiarato al quotidiano Le Monde il viceministro degli Affari Europei  Andreas Mavroyiannis. “Vogliamo provare ai nostri partners che, nonostante le nostre difficoltà interne e le piccole dimensioni del nostro Paese, siamo un partner affidabile e serio”. La presidenza di Cipro rischia invece di diventare il simbolo di una Unione europea logorata dai problemi economici. 

Aiuti internazionali - “Lo scopo di questa richiesta è quello di contenere i rischi per l'economia cipriota”, contagiata dalla crisi che ha messo in ginocchio la Grecia, si legge sul Cyprus Mail.  Jean-Claude Junker ha fatto sapere che l'Eurogruppo, che riunisce i ministri dell'Economia dei 17 Paesi della zona euro, “esaminerà rapidamente la richiesta” del governo di Nicosia.

La palla passerà poi alla Commissione europea che, insieme con la Bce, dovrà “negoziare le condizioni necessarie da associare a questo aiuto finanziario”. “Mi aspetto che Cipro si impegni con forte determinazione nell'intraprendere le azioni necessarie”, ha dichiarato Junker, come riporta il quotidiano francese Liberation

A soli quattro anni dall'adozione dell'euro, Cipro diventa il quinto Paese ad essere colpito dalla crisi, dopo Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda. La richiesta di aiuto arriva pochi giorni dopo il declassamento del Paese a “BB+”, decretato dall'agenzia di rating Fitch. Intanto la Marfin Popular Bank ha bisogno di 1,8 miliardi di euro entro il 30 giugno, data limite fissata per la sua ricapitalizzazione.

Il Paese, che conta appena 820mila abitanti, potrebbe però avere bisogno di un piano di salvataggio di 4 miliardi di euro, che rappresentano un quinto del Pil nazionale.  Il governo di Nicosia ha però chiesto aiuto anche a Mosca, che solo l'anno scorso aveva erogato un prestito di 2,5 miliardi di euro per permettere alle autorità di coprire le spese per il 2012. 

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