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Giovedì, 25 Aprile 2024
La tragedia / Salerno

Claudio Mandia, morto a 18 anni a New York: tutte le nuove ipotesi sul decesso

"Un malore", si è detto nelle ore successive. Ma i quotidiani oggi parlano di una severa sanzione o di un gioco finito male. Attesa per i risultati dell'autopsia

Sono ancora tante le ombre sulla fine di Claudio Mandia, morto in un college vicino a New York a poche ore dal suo 18esimo compleanno nella notte tra giovedi e venerdì. "Un malore", si è detto nelle ore successive. Oggi sulla stampa italiana circolano varie ipotesi su cosa possa essere successo. La famiglia dello studente di Battipaglia ha subito parlato di "trattamenti inimmaginabili" ricevuti prima della sua tragica morte. Dettagli ufficiali non ce ne sono, i genitori di Claudio, il papà Mauro, imprenditore con un’attività di esportazione all’estero di surgelati e la madre, Elisabetta Benesatto, docente di Scienza delle Comunicazioni nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, sono a New York e si sono affidati al prestigioso studio legale Bochetto- Lentz con sede nel New Jersey. L'autopsia fornirà informazioni decisive, ma le indagini sono già iniziate e gli inquirenti hanno sentito alcuni compagni di college per fare chiarezza sulle ultime ore di vita di Claudio Mandia.

Le ipotesi sulla morte di Claudio Mandia

Tra le ipotesi, racconta oggi Repubblica, c’è anche quella del gesto estremo del giovane, disperato per una severa sanzione, l’isolamento nella sua stanza accompagnato dalla minaccia di espulsione dall’istituto, che gli sarebbe stata applicata dopo la contestazione di una presunta irregolarità (un sospetto plagio) nello svolgimento di un compito. "Con il pericolo incombente di essere costretto, contro la sua volontà e per motivazioni che riteneva ingiuste, a lasciare il college dove studiava con profitto da due anni, Claudio sarebbe caduto nello sconforto".

"Le notizie che si sono susseguite in questi giorni - scrive invece la Stampa -  parlano di un decesso non dovuto a un malore improvviso, come si era detto all'inizio, ma di qualcosa di più sinistro e drammatico, forse bullismo, forse soprusi da parte di qualche altro studente, forse da più di uno, forse uno di quei giochi scemi di iniziazione finito male".  La versione del malore (Claudio era sanissimo) sembra scemare di ora in ora e lascia spazio a teorie più drammatiche, si parla anche "di un gioco estremo, forse uno di quei riti di iniziazione che spesso si fanno nelle confraternite americane, anche se viene smentito lo svolgimento di una festa la sera prima all'interno del collegio così come si escludono l'uso di alcool e droghe".

C'è poca voglia di far trapelare notizie da parte della famiglia: se c'è un'indagine in corso, meglio aspettare i risultati. Il college assicura che "la sicurezza della nostra comunità scolastica è sempre la nostra massima priorità. Abbiamo politiche e procedure molto forti per quanto riguarda la salute e il benessere dei giovani che sono lontani dai loro paesi d’origine [...]  Abbiamo il cuore spezzato e ci siamo offerti di fornire tutto il supporto che la famiglia di Claudio potrebbe richiedere, mobilitando anche consulenti e supporto aggiuntivo per la nostra comunità scolastica più ampia". Si tratta di una scuola internazionale, con rette di decine di migliaia di dollari all'anno, con studenti provenienti da 75 nazioni. Un clima di scambio culturale senza eguali. Classi ristrette, con al massimo 13 alunni. Una preparazione volta a entrare nelle università americane d'elite. Un luogo dove un giovane ragazzo italiano, con tutta la vita e un luminoso futuro davanti a sè, ha trovato la morte.

Claudio Mandia, morto a 18 anni a New York: "Trattato in modo inimmaginabile"

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