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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'intervento

"La situazione peggiorerà": ex colonnello russo ammette le difficoltà sulla tv di Stato

Mikhail Khodarenok gela gli ospiti in studio: "Gli ucraini possono armare un milione di soldati. La nostra maggiore debolezza è che siamo in un isolamento geopolitico totale"

Un intervento piuttosto insolito quello andato in scena lunedì sera sul principale canale della tv di stato russa, Rossija 1. Mikhail Khodarenok, ex colonnello dell'aeronautica russa che oggi lavora per il sito di news Gazeta.ru, ha snocciolato una serie di considerazioni che certamente i telespettatori del talk '60 Minuti', noto per il suo attivismo pro-Cremlino, non erano abituati a sentire. 

"Non dobbiamo accettare informazioni tranquillizzanti, come quelle che girano circa il crollo morale delle forze armate ucraine: per dirla con un eufemismo, sono informazioni false" ha sottolineato l'esperto di strategia militare tra la perplessità degli altri ospiti. "Certo, ci saranno casi isolati ma se consideriamo la situazione nel suo insieme gli ucraini possono mobilitare un milione di soldati e noi non possiamo farlo". Finora, ha aggiunto l'ex colonnello, "il nodo erano le loro forniture di attrezzature militari moderne" ma gli Stati Uniti stanno sbloccando il loro arsenale "e quando inizieranno ad affluire anche le armi europee, in un futuro vicinissimo l'idea di un milione di ucraini in armi sarà realtà".

Khodarenok ha quindi evidenziato che il morale delle truppe ucraine è tutt'altro che basso aggiungendo che i soldati di Kiev sono disposti a morire per la causa. "La professionalità di un esercito non è data dal numero di persone che si sono arruolate ma dal livello del loro addestramento e del loro morale" ha affermato. "Sicuro, anche un coscritto può essere molto professionale ma nel nostro paese c'è una scuola di pensiero che vede in un coscritto un soldato professionista, e questo è lungi dall'essere vero". Citando un "classico del pensiero marxista-leninista" Khodarenok ha ricordato agli ospiti che "la disponibilità a morire per la propria terra è uno degli elementi più importanti della preparazione" di un soldato. E dunque "la vittoria sul campo in ultima istanza è determinata dall'alto morale delle truppe, pronte a versare il loro sangue per una idea in cui credono". 

In ultima analisi secondo l'esperto la Russia farebbe bene a guardare in faccia la realtà. "Dobbiamo essere realisti dal punto di vista politico e militare, o saremo colpiti così duramente dalla realtà della Storia che ce ne pentiremo". Per questo sul fronte Nato sarebbe meglio "non essere troppo minacciosi con la Finlandia", vista l'assenza di un concreto pericolo per Mosca. "La nostra situazione - ha messo in chiaro l'ex colonnello - non è normale e chiaramente peggiorerà: la nostra maggiore debolezza è che siamo in un isolamento geopolitico totale e dobbiamo uscirne". 

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