L'ultima decisione del comandante: far morire i passeggeri senza paura

Ci ha provato a salvare i suoi passeggeri, ma lo ha fatto in silenzio. E quando ha capito che ormai non c'era più niente da fare ha fatto in modo che nessuno si accorgesse della morte in arrivo. Patrick Sonderheimer, sposato con due figli e dieci anni di voli alle spalle, è a suo modo un eroe. Certo, non è riuscito a salvare la vita alle 144 persone a bordo e ai quattro membri del suo staff, ma è riuscito a farli morire "dolcemente". Senza urlare. Senza troppa paura.

Certo, ha cercato con l'aiuto di un estintore di forzare la porta blindata chiusa dall'interno, ma dopo i falliti tentativi non ha diramato l'allerta. Niente mascherine, niente "allacciate le cinture". Inutile rannicchiarsi contro il sedile anteriore. Da quello che si è sentito finora dalle registrazioni della scatola nera, il comandante con 6mila ore di volo ha scelto fino all’ultimo di mantenere i passeggeri nell’inconsapevolezza della morte in arrivo. 

ECCO PERCHE' IL CO-PILOTA HA FATTO PRECIPITARE L'AEREO

Le vittime del volo 4U9525 schiantatosi in Francia, quindi, non si sono rese conto di precipitare "se non all'ultimo momento". Dalle registrazioni contenute nella scatola nera dell'Airbus della Germanwings, emerge infatti che "le grida si sono sentite solo all'ultimo istante" prima dello schianto, ha detto ancora Robin. 

Schianto Airbus, il dolore dei parenti | Infophoto

Le 150 vittime dell'incidente aereo dell'Airbus A320 della Germanwings erano originarie di 18 diversi paesi. 72 erano tedeschi, fra questi due neonati, i 16 liceali di Haltern, due cantanti dell'opera di Düsseldorf, Oleg Bryjak e Maria Radner, oltre all'equipaggio. Altre 51 vittime erano spagnole, riferisce Madrid. Gli altri passeggeri, le cui nazionalità sono state confermate, provenivano da: Argentina, Australia, Belgio, Colombia, Danimarca, Gran Bretagna, Israele, Giappone, Marocco, Messico, Paesi Bassi.