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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cosa potrebbe succedere / Ucraina

Come cambia la guerra in Ucraina se cade Bakhmut

Reggere l'urto dell'offensiva russa a Bakhmut diventa per l'esercito ucraino giorno dopo giorno "sempre più importante" perché consente di intaccare le capacità offensive delle forze di Mosca

La presa di Bakhmut da parte dei russi potrebbe essere questione di giorni. Dopo una notte di bombardamenti sull’Ucraina che hanno causato decine di morti, gli ucraini potrebbero vedere sottratta la città simbolo della resistenza dalle forze militari russe e dei mercenari del gruppo Wagner. E nonostante le rivalità fra la compagnia Wagner e il ministero della Difesa russo, un probabile ritiro del gruppo di Evgeny Prigozhin da Bakhmut potrebbe portare al collasso russo su tutto il fronte. Scenario non ipotizzabile in questo momento. 

Le condizioni meteorologiche e il terreno fangoso ​hanno spinto i due eserciti a non utilizzare i mezzi pesanti. Per Bakhmut è in atto quindi un'estenuante battaglia di logoramento di fanteria e artiglieria, con la Russia che ha riversato quelle che gli ucraini hanno descritto come "ondate" di uomini sulle posizioni ucraine, conquistando pochi metri di territorio.

Lo scenario peggiore

L'assedio va avanti da settimane ormai. Ma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non vuole cedere il territorio, rivendicandone il ruolo strategico. Se i russi conquistano la città, è il pensiero del leader ucraino espresso in un'intervista all'emittente statunitense CNN, poi avranno 'via libera' nel cuore dell'Ucraina.

È davvero così? Quale potrebbe essere lo scenario se Bakhmut cadesse in mano russa? "L'unica svolta decisiva in questa guerra potrebbe essere la caduta di Kiev", dice all'Adnkronos Andrea Margelletti, presidente del Cesi, Centro studi internazionali, ritenendo che la conquista di Bakhmut, città del Donbass diventata ormai simbolo della resistenza avrebbe sicuramente un impatto. Un impatto, però, non fondamentale per le sorti della guerra.

Indubbiamente, l'eventuale caduta della città da mesi teatro di intensi combattimenti, "creerebbe problemi molto importanti agli ucraini - sottolinea l'esperto di geopolitica -, sia dal punto di vista del morale - perché ricordiamolo il conflitto in Ucraina ha una sua dimensione di propaganda - sia dal punto di vista operativo, in quanto a Bakhmut si sono investite e consumate una valanga di risorse. E questo riguarda entrambi i contendenti in lotta. Dunque, la tenuta o la caduta della città, a seconda del protagonista, pone comunque delle criticità all'altro". Detto ciò, "non è la partita definitiva".

Il "sacrificio di Bakhmut"

Reggere l'urto dell'offensiva russa a Bakhmut diventa per l'esercito ucraino giorno dopo giorno "sempre più importante" perché consente di intaccare le capacità offensive delle forze di Mosca. È questo il pensiero del comandante delle forze di terra ucraine, Oleksandr Syrskyi, che ha sottolineato quanto sia importante tenere Bakhmut. "Ogni giorno di difesa della città ci consente di guadagnare tempo per prepararci per future operazioni offensive", ha dichiarato in una nota il generale. 

Accerchiata da tre lati, i soldati ucraini cercano di difendere la città nel Donbass dalle truppe del Cremlino. Le autorità di Kiev non sembrano voler rivedere la loro posizione: ritirarsi adesso da Bakhmut, dopo che tanti soldati ucraini sono caduti in battaglia per assicurarla ancora nelle mani del governo di Kiev, rappresenterebbe un'importante sconfitta politica.

Ma i soldati sul campo e gli analisti occidentali la pensano diversamente. Il pesante bilancio delle vittime per difendere Bakhmut potrebbe essere un motivo per spingere il governo di Kiev a fare un passo indietro sulla difesa della città ormai distrutta. E secondo un'analisi del Study of War, un think tank statunitense, la caduta di Bakhmut nelle mani dell'esercito del Cremlino non garantirebbe ai russi un vantaggio tattico nella guerra. 

Perché anche l'esercito russo conta i suoi caduti, sebbene sia difficile verificarne il numero preciso. Un analista con sede a Mosca, che ha legami con il ministero della Difesa russo, ha stimato la morte di 6.000-8.000 soldati russi: tra le fila dei militari rientrano i detenuti reclutati di recente dal Cremlino, mandati in battaglia come "carne da macello". 

C'è poi un altro aspetto. Zelensky non vuole fare un passo indietro: il "sacrificio di Bakhmut" è utile a chiedere armamenti agli alleati occidentali e a rafforzare internamente ed esternamente la narrazione della resistenza ucraina.

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