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Martedì, 23 Aprile 2024
L'APPUNTAMENTO / Cina

Come funziona il Congresso del Partito Comunista Cinese

In mancanza di elezioni generali, il Congresso del PCC è l’unico sistema che permette un ricambio della dirigenza del paese. Ma il XX Congresso, quello del 2022, si presenta come un unicum nella storia degli appuntamenti politici cinesi

Agli occhi degli occidentali il Congresso del Partito comunista cinese viene visto come un momento politico avvolto dal mistero. E anche i cinesi osservano con curiosità quanto accade dentro la stanza dei bottoni della Grande Sala del Popolo di Pechino.

Il più importante appuntamento politico

Ogni cinque anni, tra ottobre e novembre, prende il via l’evento politico cinese più atteso - quest’anno la data di inizio è il 16 ottobre 2022 - durante il quale 2.300 delegati provenienti da ogni provincia del Paese si riuniscono per selezionare i dirigenti che guideranno il Partito, nonché stabilire quali saranno le politiche economiche ed estere per i successivi cinque anni. Il peso che la nuova classe dirigente cinese porterà sulle spalle è enorme. Gli alti funzionari sanno che devono rappresentare 90 milioni di iscritti, in quello che è il partito comunista più grande e più longevo del mondo, con i suoi 101 anni di vita.

In mancanza di elezioni generali, il Congresso del PCC è l’unico sistema che permette un ricambio della dirigenza del paese. Ma il XX Congresso, quello del 2022, si presenta come un unicum nella storia degli appuntamenti politici cinesi. Da quando il PCC ha preso le redini del potere dal 1949, la Cina ha conosciuto momenti di trambusto sociale e culturale per poi risollevarsi dalle ceneri e diventare la potenza economica e tecnologica che tutti noi oggi conosciamo. A rappresentare l’ascesa della Cina nel XXI secolo è il presidente Xi Jinping, il principe “rosso” - così definito perché figlio di un ex alto funzionario del PCC - che ha costruito la sua figura in una Paese segnato da profondi cambiamenti politici. Ma ne ha determinati anche altri.

Xi, che ricopre la carica di Segretario del partito dal 2012, quella di Presidente della Repubblica popolare cinese dal 2013 e quella di Presidente della Commissione Militare Centrale, ha infatti definito un punto di rottura nella consuetudine che si è affermata nella Cina dell’era post-Mao. Quando si è conclusa la tragica parentesi della Rivoluzione Culturale, Deng Xiaoping decise di permettere a chi governava di farlo per un massimo di dieci anni, quindi due mandati consecutivi da Segretario generale. Il “piccolo Timoniere” Deng non voleva che si ripetessero gli eccessi a cui si è arrivati con Mao Zedong, che aveva incanalato nelle sue mani tutto il potere.

Per questo, l’attuale leader cinese dovrebbe cedere il suo posto a un successore, per sopraggiunti limiti dei due mandati e sopraggiunta età. Ma il cambiamento si verifica durante questo Congresso. Con ogni certezza Xi, che ha 69 anni, consoliderà ulteriormente il suo potere dopo essere stato a capo del Partito per due mandati, della durata di cinque anni ciascuno. Il XX Congresso entrerà infatti nei libri di storia perché conferisce un terzo mandato all’ormai leader indiscusso cinese, Xi Jinping. Non una decisione inaspettata. Nel marzo del 2018, infatti, il Congresso nazionale del popolo cinese (che svolge le funzioni di un Parlamento) ha approvato un emendamento alla Costituzione per abolire il limite dei due mandati. Xi Jinping, in questo modo, si è spianato la strada per un potere “a vita”.  

Nomine e consultazioni private

I meccanismi per la selezione e nomina del Segretario del PCC durante il Congresso sono complessi e segue una struttura piramidale e gerarchica. Partiamo dal basso. A partecipare ai lavori dell’appuntamento quinquennale, come detto, sono 2.300 membri, selezionati nei rami provinciali del PCC, che dovranno scegliere a loro volta più di 200 membri del Comitato centrale, il “più alto organo di autorità” del Partito. In base ai poteri concessi dalla Costituzione, il Comitato centrale ha poi il compito di nominare chi dovrà far parte della dirigenza esecutiva, il Politburo e il Comitato Permanente del Politburo.

L’attuale Politburo, o ufficio politico, conta 25 membri dai quali vengono poi selezionati i sette funzionari più importanti del Partito, che entrano a far parte del Comitato permanente del Politburo: quest’ultimo organo, il più importante, rappresenta il ramo esecutivo ristretto a cui appartiene il Segretario generale e attraverso cui il PCC governa la Cina. Il processo di selezione del Segretario avviene quindi privatamente, di solito attraverso la consultazione tra i membri del Politburo e del Comitato Permanente del PCC.

Cosa succederà dopo il XX Congresso?

Cosa ci dobbiamo aspettare durante questo XX Congresso? La composizione della nuova squadra politica cinese dimostra quanta è forte l’influenza di Xi negli organi di potere. In queste occasione Xi, attraverso le consultazioni private, ha creato la squadra di fedeli alleati che sosterranno le sue idee in materia di politica estera ed economia.

Alcuni membri del Politburo e Comitato Permanente, come il premier Li Keqiang, hanno però superato il limite di età di 68 anni - limite convenzionale fissato dall'ex presidente Jiang Zemin oltre il quale i membri del PCC vanno in pensione - e il rimpasto dell’esecutivo sarà espressione dei giochi di forza delle diverse fazioni interne al PCC. Salito al potere nel 2012, Xi ha avviato una vasta campagna anti-corruzione per far allontanare dalla scena politica i suoi rivali che avrebbero potuto mettere in discussione il suo operato. Negli ultimi dieci anni, infatti, centinaia di funzionari, scelti dai predecessori di Xi, sono stati accusati di corruzione e condannati all'ergastolo.

L’attuale presidente Xi continuerà a guidare in maniera quasi indiscussa la Cina, trovandosi a gestire un Paese che deve affrontare diverse sfide, come la crisi economica e lo scontro geopolitico con gli Stati Uniti. Ma il presidente cinese lo farà promuovendo nuovi slogan, in cui il “nucleo” del Partito sarà solo uno: Xi Jinping.

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