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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso / Egitto

Lei lo respinge, lui la uccide: il giudice chiede l'impiccagione in diretta tv

Un tribunale egiziano, emettendo la condanna a morte nei confronti di un 21enne, ha chiesto di trasmettere l'esecuzione in diretta televisiva per "scoraggiare le persone a commettere crimini simili"

Sta facendo molto discutere il caso di Mohamed Adel, il ragazzo di 21 anni condannato a morte per l'omicidio di una compagna di università, Naira Ashraf, brutalmente accoltellata in Egitto. Il giovane avrebbe ucciso la ragazza dopo essere stato rifiutato e adesso la sua esecuzione potrebbe essere trasmessa in diretta televisiva. A chiederlo ai parlamentari egiziani sono stati gli stessi giudici: secondo loro, trasmettere l'impiccagione del killer in tv servirebbe a "scoraggiare le persone a commettere crimini simili".

"La trasmissione, anche se solo in parte dell'avvio del procedimento - si legge nella missiva inviata dal tribunale, riportata dai media locali e internazionali - potrebbe raggiungere l'obiettivo della dissuasione, che non è stato raggiunto trasmettendo solo la sentenza stessa". I fatti risalgono al 20 giugno scorso: la giovane Naira Ashraf è stata uccisa dal 21enne mentre scendeva da un autobus nei pressi dell'Università di Mansoura, ateneo situato nel Nord dell'Egitto e frequentato sia dall'assassino che dalla vittima.

Un omicidio efferato, come raccontato da diversi testimoni: Adel ha prima preso a pugni la ragazza, per poi pugnalarla ripetutamente. Nel pronunciare la sentenza di condanna a morte, il giudice Bahaeldin Al Merri ha affermato: "La corte dichiara di non poter trovare la capacità di misericordia per qualcuno che non è stato misericordioso lui stesso. Forse la sua morte farà più bene agli altri come esempio". Intanto i legali del 21enne si sono messi a lavoro per fermare l'esecuzione.


 

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