La Russia minaccia l'Italia: "Con nuove sanzioni conseguenze irreversibili"
La Farnesina "condanna fortemente" le parole di Alexei Paramonov, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo
La Russia mette in guardia l'Italia dall'assumere un atteggiamento ancora più duro sul piano delle sanzioni e minaccia "conseguenze irreversibili". E' quanto affermato all'agenzia Ria Novosti da Alexei Paramonov, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo.
Mosca, ha detto Paramonov senza però fornire dettagli, sta lavorando a una risposta alle sanzioni "illegittime" degli Stati Uniti e dell'Unione europea. Citando la dichiarazione del ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire sui piani dell'Ue per lanciare una "guerra economica e finanziaria totale" contro la Russia, Paramonov ha affermato: "Non vorremmo che la logica delle dichiarazioni del ministro trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili".
Il diplomatico ha poi aggiunto che "Mosca non ha mai utilizzato l'esportazione di risorse energetiche come strumento di pressione politica", affermando che "le aziende energetiche russe hanno sempre adempiuto pienamente ai loro obblighi. E continuano a farlo". "Data la significativa dipendenza di Roma dagli idrocarburi russi, che raggiunge il 40-45%, il rifiuto di meccanismi affidabili per il trasporto delle risorse energetiche che sono stati sviluppati in molti decenni avrebbe conseguenze estremamente negative per l'economia italiana e per tutti gli italiani", ha ammonito Paramonov.
Immediata la risposta dell'Italia alle minacce russe sulle sanzioni. La Farnesina "respinge con fermezza le dichiarazioni minacciose del direttore del dipartimento europeo del ministero degli esteri russo Alexei Paramonov, condannando fortemente la "brutale aggressione" della Russia nei confronti dell'Ucraina. Inoltre, invita il ministero degli esteri russo ad "agire per la cessazione immediata" delle ostilità. "L'Italia coi partner europei ed internazionali - si legge nella nota - continuerà a esercitare ogni pressione affinché la Russia torni nel quadro della legalità internazionale"
I pacchetti di sanzioni decise dall'Ue da quando, la mattina del 24 febbraio 2022, la Russia ha invaso l'Ucraina, sono solo gli ultimi di una lunga serie di misure decise nei confronti di Mosca dal 2014 ad oggi, da quando cioè Vladimir Putin ha cominciato ad intervenire militarmente nell'ex repubblica dell'Urss, invadendo la Crimea e appoggiando le entità separatiste del Donbass. Il totale dei soggetti sanzionati è salito ormai da 21 persone nel 2014 a ben 893 individui e a 65 società o enti oggi, salvo alcuni individui deceduti o entità dissolte nel frattempo.
Le sanzioni contro la Russia sono ormai numerose, specie dopo la raffica di provvedimenti approvati nelle ultime settimane. Le misure varate nei giorni scorsi riguardano anche la Bielorussia, che ha assistito Mosca nell'attacco contro Kiev: il regime di Aleksandr Lukashenko è oggetto di sanzioni Ue dal settembre 2020, dopo le violente repressioni delle manifestazioni contro la rielezione dell'autocrate, ottenuta grazie ad estesi brogli elettorali.