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Venerdì, 19 Aprile 2024
la nuova arma / Corea del Nord

Nordcorea testa un drone sottomarino nucleare in grado di creare uno "tsunami radioattivo"

Il nuovo tipo di drone subacqueo, simile al sistema russo noto come Poseidon, è esploso sott'acqua nel pomeriggio del 23 marzo. La detonazione ha un messaggio chiaro e diretto a due attori che alimentano i malumori di Pyongyang: Washington e Seul

Volto sorridente e sguardo soddisfatto. I media nordcoreani catturano l'espressione di gaudio di Kim Jong-un che osserva l'esplosione di "un'arma nucleare strategica sottomarina" di fronte alle coste di Riwon, nella provincia meridionale di Hamgyong. Si tratta di un drone sottomarino in grado di scatenare uno "tsunami radioattivo", se si vuole utilizzare la descrizione proposta dall'agenzia di stampa statale KCNA.

"La missione di quest'arma è penetrare furtivamente nelle acque operative e provocare uno tsunami radioattivo su larga scala attraverso una detonazione sottomarina per distruggere i gruppi d'attacco navali nemici e i principali porti operativi", spiega il testo della KCNA.

Lo "tsunami radioattivo"

Il nuovo tipo di drone subacqueo, simile al sistema russo noto come Poseidon, è esploso sott'acqua nel pomeriggio del 23 marzo, dopo aver raggiunto un punto di destinazione nelle acque della baia di Hongwon, allestita come un finto porto nemico. L'ordigno, precisa la KNCA, è esploso "dopo aver navigato a 80-150 metri di profondità lungo un percorso ovale a otto nel Mare Orientale (il nome dato al Mar del Giappone dalle due Coree) per 59 ore e 12 minuti".

Ma questo ordigno cosa ha in comune con il sistema russo? L'ultima arma della Corea del Nord sembra emulare i siluri Poseidon russi, che si dice siano in grado di generare onde oceaniche radioattive e tsunami nucleari che potrebbero distruggere le città costiere negli Stati Uniti. La Russia sostiene di avere i suoi droni nucleari sottomarini Poseidon dispiegati e operativi solo da pochi mesi, anche se l'enorme segretezza con cui sono stati sviluppati negli anni impedisce di conoscere ulteriori dettagli su questo tipo di arma. La stessa segretezza che ruota attorno al drone subacqueo nordcoreano: gli analisti infatti mettono in dubbio che Pyongyang possa aver un simile siluro in condizioni operative, nonostante l'agenzia di stampa nordcoreana abbia pubblicato quattro foto del test del siluro che mostrano una esplosione vicino alla superficie del mare. 

Ankit Panda, specialista di armi nucleari presso il Carnegie Endowment for International Peace, ha sollevato dubbi sul drone subacqueo: "Tendo a prendere sul serio la Corea del Nord, ma non posso escludere la possibilità che si tratti di un tentativo di pressione psicologica" verso i nemici.

Perché questa nuova arma?

L'arma è stata sviluppata per la prima volta nel 2012 e, dopo essere stata sottoposta a 50 test di vario tipo (29 dei quali hanno visto la partecipazione di Kim Jong-un), il suo dispiegamento operativo è stato deciso durante l'ultimo Plenum del Partito dei Lavoratori nel dicembre dello scorso anno. 

La detonazione ha un messaggio chiaro e diretto a due attori che alimentano i malumori di Pyongyang: Washington e Seul. Stati Uniti e Corea del Sud hanno infatti concluso da poco la più grande esercitazione militare congiunta degli ultimi cinque anni. Durata fino al 23 marzo, l'azione militare denominata "Freedom Shield" non è stato altro che una simulazione al computer delle attività di comando che contemplano scenari in cui la Corea del Nord attacca il Sud della penisola. In concomitanza si è tenuta la nuova esercitazione di addestramento sul campo su larga scala denominata "Warrior Shield" che recupera lo schema di "Foal Eagle", le manovre a terra degli alleati, sospese nel 2019, avviate per cercare di migliorare il clima durante i colloqui sul disarmo avviati con il regime nordcoreano. Colloqui che sono attualmente a un punto morto. 

La risposta nordcoreana alle esercitazioni congiunte di Usa e Corea del Sud non si è fatta attendere. Poco prima che i leader di Corea del Sud e Giappone si incontrassero a Tokyo lo scorso 16 marzo, Pyongyang ha testato un missile balistico intercontinentale. E ancora. La Corea del Nord ha lanciato due missili da un sottomarino come forma di protesta alle esercitazioni congiunte di Washington e Seul, definite dal regime una "prova di invasione" della Corea del Nord. Di fronte a queste manovre, Pyongyang afferma di dover "urgentemente preparare tutte le strutture delle sue forze armate per una guerra e rafforzare le sue capacità nucleari, sia come qualità che come quantità". Il 2022 è infatti stato un anno prolifico per la Corea del Nord, che ha lanciato più di 90 missili, nonostante sia soggetta a una serie di sanzioni da parte delle Nazioni Unite, degli Stati Uniti, dell'Ue e dei paesi vicino. 

Le nuove manovre nordcoreane vengono osservate con preoccupazione da Seul. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha dichiarato che la Corea del Nord "pagherà per le sue sconsiderate provocazioni". Le dichiarazioni del presidente sudcoreano arrivano in un giorno particolare. Yoon è infatti intervenuto a una cerimonia commemorativa per i 55 marinai uccisi nel Mar Giallo durante la cosiddetta Seconda battaglia di Yeongpyeong nel 2002 e in seguito al siluro lanciato da un sottomarino nordcoreano contro la corvetta Cheonan nel 2010. 

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