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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus, la Cina teme la seconda ondata (nuovi focolai anche in Germania)

In lockdown la città di Shulan mentre anche a Wuhan sono stati segnalati nuovi casi di contagio: "Casi sporadici" per le autorità di Pechino ma è stato elevato il livello di allarme. In Germania i dati dell'Istituto Koch rilevano un erre con 0 maggiore di 1

Le autorità sanitarie cinesi hanno confermato 17 nuovi casi di contagio del coronavirus in Cina, solo sette dei quali importati dall'estero. Inotre cinque infezioni hanno avuto luogo a Wuhan, città in cui ha avuto inizio la pandemia a fine 2019. Dati che fanno temere una seconda ondata di contagi in Cina proprio mentre il paese stava lentamente provando a tornare alla normalità.

In particolare i focolai - secondo la voce degli esperti riportata dai media vicini al partito comunista cinese, sarebbero stati riscontrati a Wuhan, nella provincia di Hubei, e a Shulan, nella provincia di Jilin al confine con la Corea del Nord.

Gli stessi media definiscono i cluster come sporadici. Tuttavia il livello di allerta è passato da "basso" a "medio" a Wuhan (dove il capo del distretto è stato licenziato) mentre è massimo a Shulan dove 13 nuovi casi sarebbero tutti probabilmente legati a una 45enne della città che è stata posta in lockdown: stop quindi a trasporti pubblici, scuole e ristoranti chiusi.

Il numero due della Scuola di Sanità Pubblica dell'Università di Pechino, Wang Peiyu, spiega come le autorità ritengano normali casi sporadici come questi. Una conferma arriva anche da Jin Dongyan, docente della Scuola di Scienze biomediche dell'Università di Hong Kong,  casi "sporadici" potrebbero continuare a registrarsi in Cina per anni.

Sotto la lente di ingrandimento anche il caso della Germania dove fanno discutere i dati dell'agenzia governativa tedesca per il controllo e la prevenzione delle malattie Robert Koch Institute. Il tasso di contagio dopo la riaperture delle attività nel Paese avrebbe superato la soglia di attenzione con dell'erre con zero superiore a 1. Sarà necessario in ogni caso aspettare i prossimi giorni per avere la conferma della tendenza anche dopo il weekend i cui la polizia tedesca ha aperto eccezionalmente i confini per le visite alle madri in occasione del giorno della mamma.

Attenzione anche ai protocolli di lavoro: in Renania North Westphalia si sono avuti dei focolai in due impianti dove lavorano soprattutto persone provenienti dall'Europa dell'Est che vivono stipati in strutture realizzate accanto all'impianto. Come risultato di questi focolai a Coesfeld, distretto del lander, il numero delle infezioni ogni 100mila abitanti ha superato il limite fissato come non preoccupanti di 50. In una delle due fabbriche ieri sono stati testati 950 dei 1200 dipendenti, in maggioranza dalla Romania e dalla Bulgaria, con 205 risultati positivi. Un tribunale di Munster ha respinto un appello per la riapertura dell'impianto, affermando che le mascherine non venivano indossate in modo corretto e le misure di distanziamento non venivano sempre mantenute. L'intero distretto ha rimandato di una settimana la revoca delle restrizioni che da domani scatta in tutto il lander.

Problemi si sono registrati in un altro impianto per il confezionamento della carne, di proprietà della stessa società nella cittadina di Oer-Erkenschwick, dove 33 dei 1250 lavoratori sono risultati positivi. Nel lander di Schleswig-Holstein, le autorità sanitarie locali hanno ordinato il test per tutti i lavoratori dei mattatoi dopo che in quello di Bad Bramstedt 109 persone sono risultate positive.

casi coronavirus mondo-2

La Russia è balzata oggi al terzo posto nella lista dei Paesi con un maggiore numero di contagi al mondo, superando Italia e Spagna, confermando anche un tasso di crescita delle infezioni inferiore solo a quello degli Stati Uniti.

Il vertiginoso aumento dei casi confermati, secondo i funzionari russi, è dovuto al programma intensivo di test lanciato a Mosca e in molte province, con 5,6 milioni di persone già controllate. Oltre la metà dei casi in Russia sono registrati a Mosca, dove - secondo il sindaco Sergey Sobyanin - vi potrebbero essere 300mila infettati concentrati a Mosca. Sospettato inizialmente di aver nascosto le dimensioni del contagio, i dati del governo russo ora lasciano molti perplessi per il basso numero di morti confermati: con i 99 nuovi decessi annunciati oggi è stata superata la soglia dei 2.000, arrivando precisamente a 2.009, come ha riferito il Quartier generale per la lotta al coronavirus.

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