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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il piano spagnolo per uscire dal lockdown: 4 fasi e "normalità" a fine giugno

Annunciate le quattro fasi, della durata minima di quindici giorni ciascuna, da applicarsi non in modo uniforme su tutto il territorio ma per province o unità territoriali, dettaglio che viene delegato alle differenti comunità autonome. Da inizio epidemia 23mila vittime in Spagna

Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha presentato al Paese il piano per l'uscita dall'emergenza dell'epidemia del coronavirus, piano che verrà articolato non per date prefissate ma per obbiettivi epidemiologici da raggiungere: numero di contagi, decessi, capacità di isolamento e test dei casi sospetti. L'uscita della Spagna dal lockdown durerà - se tutto andrà come previsto - due mesi in tutto il territorio nazionale e sarà "graduale, asimmetrica e coordinata". L’idea di fissare da subito delle date prestabilite per il passaggio di fase in fase non è stata la via scelta da Madrid, che punta su gradualità massima e flessibilità decisionale in mano alle comunità autonome. Madrid prevede il ritorno a una sorta di "una nuova normalità" entro la fine di giugno, nella migliore delle ipotesi. Al termine di una riunione del Consiglio dei ministri, Sanchez ha spiegato che "non ci sarà mobilità tra le province e le isole fino al raggiungimento della nuova normalità" e che le attività permesse potranno essere "condotte solo nella provincia o nell'isola in cui si vive". "Noi recupereremo gradualmente - ha sottolineato - per fasi", che saranno quattro, ognuna delle quali durerà due settimane. 

Il piano prevede quindi quattro fasi della durata minima di quindici giorni ciascuna, da applicarsi non in modo uniforme su tutto il territorio ma per provincie o unità territoriali, dettaglio che viene delegato alle differenti comunità autonome (regioni) - fermo restando il divieto di movimento tra le singole zone o provincie interessate e l'obbligo di mascherina fino a che non sia disponibile un vaccino o una cura terapeutica contro il coronavirus. Le scuole riapriranno solo a settembre prossimo, possibile che ci siano novità a breve solo per le scuole dell'infanzia. Le fasi sono le seguenti:

Fase 0: è la fase attuale, con qualche alleviamento generico del lockdown - come la possibilità di uscita quotidiana per gli under 14 oppure, a partire dal 2 maggio, di poter passeggiare o fare sport individualmente. Il 4 maggio le prime a "ripartire" sono le isole di Formentera e tre delle Canarie, che apriranno i negozi su preappuntamento e autorizzeranno i bar e ristoranti a fornire un servizio a domicilio.

Fase 1: si parte con l'apertura dei piccoli negozi osservando le norme di distanziamento sociale; i centri commerciali rimarranno invece chiusi. Bar e ristoranti potranno aprire solo le zone esterne, al 40% della capacità, mentre gli alberghi funzioneranno ma senza aprire le zone comuni. Apertura anche per i luoghi di culto, ma a un terzo della propria capacità.

Fase 2: in questa fase le zone che rispettino gli obbiettivi epidemiologici passeranno alla fase successiva, in cui bar e ristoranti apriranno anche le sale interne ma sempre a un terzo della capacità; l'anno scolastico non riprenderà ma le scuole riapriranno le proprie porte per accogliere quei bambini minori di sei anni i cui genitori lavorino entrambi o per svolgere attività di sostegno. Riapertura anche per cinema, musei e spazi culturali, sempre a un terzo della capacità e comunque non oltre 50 persone negli spazi chiusi e 400 all'aperto, e ripresa dei campionati sportivi professionistici. I luoghi di culto potranno ampliare la propria capacità al 50%.

Fase 3: ci sarà maggiore flessibilità per gli spostamnenti fra le provincie; i negozi potranno ampliare la capacità al 50% sempre rispettando però le regole del distanziamento sociale.

In Spagna l'epidemia di coronavirus ha causato 23mila decessi fino a oggi. Più di 210mila i casi confermati. 102mila le persone guarite dopo aver contratto l'infezione."I dati odierni sono sulla scia della tendenza molto favorevole degli ultimi giorni", ha detto Fernando Simón, responsabile del Centro spagnolo per il coordinamento delle emergenze sanitarie. Sono dati che "infondono speranza" ma, ha avvertito, "bisogna seguire con cautela l'evoluzione dell'epidemia per garantire ci sia una reale assenza di rischio". 

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