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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il coronavirus non aspetta l'inverno: previsioni sbagliate, seconda ondata in Corea

Le autorità sanitarie avevano previsto la seconda ondata in autunno o inverno. Ora invece ammettono gli errori: "Riteniamo che le infezioni continueranno ad aumentare fin quando le persone avranno contatti da vicino"

In Corea del Sud per la prima volta le autorità sanitarie hanno riconosciuto che nel Paese è in corso la seconda ondata di contagi da coronavirus. L'ammissione dopo un aumento di casi di trasmissione locale e di casi 'importati' nell'area di Seul e nelle zone limitrofe, dopo la prima ondata registrata tra febbraio e marzo.

Jeong Eun-kyeong, responsabile dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha ammesso che le previsioni si sono rivelate sbagliate: "Inizialmente avevamo previsto la seconda ondata in autunno o inverno - ha affermato - Riteniamo che le infezioni continueranno (ad aumentare) fin quando le persone avranno contatti da vicino".

La seconda ondata, ha osservato, è presumibilmente iniziata ai primi di maggio quando i casi erano tornati ad aumentare a causa di un focolaio a Itaewon, zona della movida a Seul. Intanto il sindaco della città, Park Won-soon, non ha escluso il ritorno a misure severe di distanziamento fisico se nei prossimi tre giorni si raggiungerà una media di 30 nuovi casi in 24 ore e se risulterà occupato più del 70% dei posti letto negli ospedali della città.

I Kcdc hanno confermato stamani 17 nuovi casi di Covid-19, 11 dei quali di trasmissione locale, e il totale è così salito a 12.438 dall'inizio dell'emergenza sanitaria. I decessi sono 280 in tutto. Nonostante le dichiarazioni della Jeong, è la prima volta dal 26 maggio che il Paese registra meno di 20 nuovi contagi in 24 ore. In Corea del Sud il primo caso accertato il 20 gennaio.

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