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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, più casi in Usa che in Cina. Trump attacca: "Nessuno sa i veri numeri di Pechino"

Con più di 81mila casi di coronavirus confermati, gli Stati Uniti hanno superato la Cina e l'Italia e sono ora il Paese al mondo con più contagi. Tre milioni e 283 mila persone hanno già fatto domanda per l’indennità di disoccupazione negli Usa da quando è iniziata l'epidemia. Trump: "La nostra gente vuole tornare al lavoro"

In base ai dati ufficiali, con 81.321 casi di coronavirus confermati, gli Stati Uniti hanno superato la Cina e l'Italia e sono ora il Paese al mondo con più contagi. Lo riferisce il 'New York Times'. Più di mille le vittime negli States. Un trend allarmante.

Il presidente statunitense Donald Trump ha esortato la Camera dei Rappresentanti ad approvare "senza ritardi" il pacchetto di stimoli all'economia americana da duemila miliardi di dollari per fronteggiare l'emergenza.

Trump ha ringraziato sia i democratici che i repubblicani per aver approvato all'unanimità il pacchetto di incentivi al Senato. "Sono profondamente grato che entrambe le parti si siano unite per aiutare lavoratori e famiglie in questo momento di necessità".

Coronavirus, Trump: "Nessuno sa quali siano i numeri in Cina"

Il preoccupante sorpasso del numero di contagiati da coronavirus negli Usa rispetto a quelli della Cina va attribuito da una parte al grande sforzo di monitoraggio che gli Usa stanno facendo, e dall'altra al fatto che "nessuno sa quali siano i numeri in Cina" ha poi detto Trump, durante una conferenza stampa in cui ha aggiornato i media sulle misure anti pandemia.

Il numero di casi in Usa "è una testimonianza della nostra attività di test". Invece "nessuno sa quali siano i numeri in Cina. Ho parlato con il presidente Xi, penso che abbiamo avuto una buona conversazione ma nessuno sa quali siano i numeri in Cina. Noi facciano un monitoraggio molto intenso (tremendous, ndr) - ha ripetuto il presidente Usa - mentre sono certo che nessuno possa dire cosa stia testando o no la Cina".

Xi Jinping ha ribadito nel colloquio con Trump che la Cina ha sempre avuto un atteggiamento "trasparente e responsabile". I due Paesi si sono promessi a vicenda sostegno e collaborazione.

Coronavirus, Trump: "La nostra gente vuole tornare al lavoro"

"Dobbiamo tornare al lavoro, la nostra gente vuole tornare al lavoro. Ci impegneremo su questo, la prossima settimana avremo molte più informazioni ma dobbiamo ripartire", ha detto. Poi ha messo le mani avanti: "Un sacco di gente fraintende cosa intenda io quando dico tornare al lavoro", ovviamente si procederà per gradi e con cautela, ha aggiunto: "ci terremo a distanza, ci laveremo le mani, limiteremo la socialità ma torneremo a lavorare e penso che accadrà piuttosto velocemente. Il mondo è in guerra con un nemico che si nasconde. Vinceremo!".

Tre milioni e 283 mila persone hanno già fatto domanda per l’indennità di disoccupazione negli Usa da quando è iniziata l'epidemia.

Secondo le statistiche ufficiali il numero di contagiati totali nel mondo ha superato il mezzo milione.

Trump ha "dedicato" un pensiero anche al nostro Paese durante una intervista telefonica con Fox News. Nei giorni scorsi "ho chiuso i voli con l'Italia, poi con l'Unione europea e infine anche con la Gran Bretagna" a causa della pandemia di coronavirus "e abbiamo fatto bene, altrimenti sarebbe arrivata un sacco di gente dall'Italia e vedete cosa sta succedendo".

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