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Sabato, 20 Aprile 2024
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Coronavirus, la Spagna si rialza: contagi al minimo, riaprono i negozi

Al via la "fase 0": riaperture sì, ma con grande cautela. Il governo Sanchez ha scelto una strategia diversa rispetto a quella di Conte

Nelle ultime 24 ore in Spagna sono stati registrati solo 356 casi di Covid-19 contro gli 838 del giorno precedente e i 1147 del 2 maggio. Si tratta di dati da prendere con cautela perché, avverte El Pais, nel fine settimana il numero dei nuovi contagiati può essere sottostimato. Ciò nonostante il rallentamento è evidente anche se prendiamo in esame un periodo di tempo più ampio: già il 28 aprile scorso si contavano 1308 casi di Coronavirus (lo stesso giorno in Italia i nuovi positivi erano stati 2.091). Il 29 aprile il numero dei tamponi positivi è tornato a crescere (2.144) per poi far registrare una nuova importante flessione nei due giorni successivi (grafico in basso).

Anche il numero dei decessi è in costante calo con 164 vittime negli ultimi due giorni. Insomma, l’epidemia sembra rallentare più velocemente che nel nostro Paese dove, stando ai bollettini della Protezione Civile, lunedì 4 maggio sono stati registrati 1.221 casi di Covid contro i 1.389 del giorno precedente.

E dire che già il 13 aprile scorso il governo spagnolo aveva deciso un primo allentamento delle misure restrittive con la riapertura di alcune fabbriche, uffici e cantieri edili. La vera "fase due", quella che in realtà a Madrid chiamano la "fase zero", inizia però da oggi. Il piano messo a punto dal governo Sanchez si articola su quattro fasi, la prima delle quali durerà solo una settimana. Nei prossimi sette giorni sarà ancora vietato incontrare amici e parenti, ma per altri versi rispetto al nostro Paese la Spagna sta accelerando i tempi.

In Spagna riaprono i primi negozi

Da questa mattina sono riaperti negozi con una superficie inferiore ai 400 metri quadrati dove però si può entrare solo per appuntamento. Hanno dunque rialzato le serrande parrucchieri, centri estetici, librerie e piccoli negozi al dettaglio. Semaforo arancione per bar e ristoranti che invece possono fare solo servizio da asporto o consegne a domicilio. L’uso dei dispositivi di protezione è stato reso obbligatorio sui mezzi pubblici, mentre su quelli privati lo è solo in presenza di persone non conviventi. Il governo si è impegnato a distribuire 14 milioni di mascherine ai cittadini spagnoli, di cui sei direttamente agli utenti di bus, tram e metro.

Bar e ristoranti, con la "fase 1" via libera ai tavolini all'aperto

Durante la "fase 1", che salvo ripensamenti inizierà l’11 maggio, sarà invece consentito incontrare amici, parenti e financo formare "piccoli gruppi", libertà che - riferisce il quotidiano 'La Vanguardia' non sarà consentita alle persone "vulnerabili" o con patologie pregresse. Rimarrà in vigore il divieto di spostarsi nelle seconde case o uscire dalla propria regione di residenza. In compenso i bar e i ristoranti che hanno terrazze all’aperto potranno ricominciare ad accogliere i clienti a patto di utilizzare solo un terzo dei tavoli.  

Il piano messo a punto dal governo Sanchez  andrà di pari passo con l’evoluzione delle infezioni e terrà conto delle differenze tra i vari territori spagnoli (la "fase 1" ad esempio è già realtà in tre isole delle Canarie e a Formentera). Un’altra differenza con l’Italia è che a Madrid e nel resto della Spagna ci potranno essere restrizioni particolari a seconda dell’età o dello stato di salute dei cittadini.

Spiagge aperte solo dall'8 giugno

La "fase due" entrerà in vigore il 25 maggio e durerà altre due settimane: la novità più importante è che bar e ristoranti potranno aprire anche le sale interne a patto di osservare un rigido distanziamento sociale. Sarà possibile assistere a mostre ed eventi culturali, sia al chiuso che all’aperto: al chiuso non ci dovranno essere  più di 50 persone, all’aperto il limite massimo sarà di 400. Solo con la "fase 3", dall’8 giugno in poi, sarà possibile frequentare le spiagge anche se l’esecutivo guidato da Sanchez non ha ancora deciso quali precauzioni adottare in questi luoghi.

Dall'8 giugno in poi inoltre gli spostamenti tra le varie regioni saranno finalmente resi più flessibili: "Il governo  - spiega El Mundo - vuole evitare che si ripeta quanto accaduto all’inizio dell’epidemia quando gli spostamenti da una comunità all'altra hanno contribuito a diffondere il virus in tutta la Spagna".

Le differenze con l'Italia

Insomma, l’approccio spagnolo sembra in parte diverso rispetto a quello rivendicato dal governo italiano: ci saranno differenze tra i vari territori e sarà tenuta in considerazione l’età e lo stato di salute dei cittadini. Inoltre, Sanchez ha deciso di essere molto rigido sugli spostamenti tra le regioni. Di contro bar, ristoranti e attività commerciali riapriranno i battenti prima rispetto al nostro Paese. Certo la strada è lunga (e difficile) per tutti: Madrid prevede il ritorno a una sorta di "una nuova normalità" entro la fine di giugno, nella migliore delle ipotesi.

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