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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus, l'incubo Usa sono 100mila morti

Anthony Fauci, il virologo e massimo esperto della task force al lavoro contro la pandemia che sta colpendo duramente gli Stati Uniti, non ha usato mezzi termini. E anche Trump ormai ha abbandonato i toni ottimistici: "Ci aspettano due settimane molto dure"

"La risposta è sì". Anthony Fauci, il virologo e massimo esperto della task force al lavoro contro la pandemia che sta colpendo duramente gli Stati Uniti, non ha usato mezzi termini con il noto giornalista della Cnn Jim Acosta, che gli ha domandato se gli statunitensi si dovessero preparare all'eventualità di 100mila vittime. Per la Johns Hopkins University, il numero dei decessi per coronavirus negli Stati Uniti ha già superato le 4.000 unità, raddoppiandosi in soli tre giorni. Un quadro drammatico. I contagi confermati a oggi sono 190mila. Ieri nuovo record di decessi: 865 in 24 ore.

Anche il quotidiano briefing di ieri alla Casa Bianca segna un prima e un dopo. Sembrano lontani i giorni in cui Trump minimizzava l'epidemia: ha ormai abbandonato le false speranze di "riaprire il Paese a Pasqua". I toni ora sono più cupi: "Ci aspettano due settimane molto dure. Le linee guida indicate due settimane fa verranno estese fino al 30 aprile. E' cruciale che ogni cittadino faccia la propria parte, è una questione di vita o di morte. Stiamo combattendo contro un nemico invisibile". 

Coronavirus, Trump: "Sarà molto doloroso"

Trump cerca di preparare gli Usa alla battaglia contro il coronavirus. "Siamo impegnati in una grande sfida mai affrontata finora", le parole del presidente, che invita ogni americano "a fare sacrifici". "Sarà molto doloroso, saranno due settimane di grande sofferenza", ha detto, auspicando che alla fine di aprile la situazione migliori sensibilmente. "Poi sarà come un raggio di luce improvviso. Credo e spero sarà così. La nostra forza sarà messa alla prova, dovremo dimostrare la nostra resistenza ma l'America rispondere con amore, coraggio e volontà di ferro".

Il leader repubblicano suggerisce poi la possibilità di "indossare" per "un certo periodo" una "sciarpa o qualche altra cosa" rispondendo a una domanda sulla disponibilità di mascherine, difficilmente reperibili: "In molti hanno le sciarpe, potete usare una sciarpa", ha detto. "Stiamo producendo milioni e milioni di mascherine. Ma vogliamo vadano agli ospedali, lì ce ne è davvero bisogno". "Io credo che se la gente vuole (indossare la mascherina) certamente non fa male", ha poi aggiunto nelle dichiarazioni rilanciate dai media americani. 

Coronavirus, possibile picco negli usa il 15 aprile

Secondo un modello elaborato dall'University of Washington’s Institute for Health Metrics and Evaluation, si ipotizza negli Usa il picco per il 15 aprile e si prevedono almeno 38mila vittime per il coronavirus. Le conclusioni di altri scienziati, che stimano tra 100mila e 240mila potenziali decessi, collimano con i modelli simili realizzati da altri esperti nel mondo, scrive il New York Times. Trump ha anche aggiunto che 2,2 milioni di persone "sarebbero morte se non avessimo fatto niente e avessimo continuato con la nostra vita" e ha sottolineato che 100mila "è un numero davvero basso".

Intanto dopo New York il prossimo focolaio critico potrebbe essere Detroit, in Michigan, dove la povertà diffusa (un terzo della popolazione vive sotto al livello di povertà) renderebbe ancora più grave l'emergenza.

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Donald Trump ieri alla Casa Bianca. Foto: EPA/Chris Kleponis

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