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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, Putin annuncia: “La Russia ha registrato il primo vaccino”

L'annuncio del presidente durante una riunione con il governo, secondo quanto riportano i media locali. Una delle figlie di Putin ha preso parte alla sperimentazione ricevendo già una dose di vaccino. I dubbi degli esperti

Vladimir Putin ha annunciato che il ministro della Sanità russo ha registrato il primo vaccino contro il coronavirus al mondo. Lo riferiscono i media locali. Putin ha assicurato che una delle sue figlie avrebbe fatto parte della sperimentazione e avrebbe già ricevuto una dose, che le ha procurato una lieve febbre, sparita poco dopo. La notizia ha fatto il giro del mondo, mentre l'Oms invita alla cautela. 

“Stamattina è stato registrato il vaccino contro il coronavirus per la prima volta al mondo”, ha detto il presidente in una riunione con il governo secondo i media russi. “So che il vaccino funziona in modo abbastanza efficace, garantisce un’immunità stabile e, ripeto, ha superato tutti i controlli”, ha detto Putin. 

Prima dell’annuncio di Putin, il ministro della Salute russo Mikhail Murashko ha dichiarato conclusa la fase di sperimentazione del vaccino, sviluppato dal Centro di ricerca nazionale Gamaleya di Mosca. Il vaccino, aveva assicurato Murashko, sarà somministrato prima a insegnanti e operatori sanitari a partire dal mese di ottobre, per poi passare al resto della popolazione civile. 

Cautela dell'Oms, i dubbi degli esperti

Secondo il New York Times, tuttavia, il vaccino non avrebbe ancora completato il percorso necessario.  Come riporta anche la Bbc, “esperti hanno sollevato preoccupazioni sulla velocità del lavoro della Russia, suggerendo che i ricercatori potrebbero essere stati ‘frettolosi’”. La scorsa settimana l’Oms aveva esortato la Russia a seguire le linee guida internazionali per la produzione di un vaccino contro il Covid-19: il vaccino russo, aggiunge la Bbc, non figura nell’elenco dei sei vaccini che secondo l’Oms hanno raggiunto la fase tre degli studi clinici, che prevedono test più diffusi sugli esseri umani. 

"Siamo in stretto contatto con le autorità sanitarie russe e sono in corso discussioni in merito alla possibile prequalificazione del vaccino da parte dell'Oms", ha spiegato oggi durante un incontro delle Nazioni Unite a Ginevra il portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità Tarik Jašarevic. "Ma - ha puntualizzato Jašarevic - ancora una volta la prequalificazione di qualsiasi vaccino include la rigorosa revisione e valutazione di tutti i dati di sicurezza ed efficacia richiesti".

"Ci sono pratiche consolidate e linee guida. Qualsiasi vaccino, o farmaco, dovrebbe, ovviamente, passare attraverso tutti i test e i trial clinici prima di essere approvato per la commercializzazione. A volte, ricercatori sostengono di aver scoperto qualcosa, che è un'ottima notizia. Ma tra avere idea di aver messo a punto un vaccino che forse funziona e aver completato tutto il percorso, c'è una grande differenza". Questo il commento del portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità, Christian Lindmeier, durante un briefing delle Nazioni Unite a Ginevra, all'annuncio russo del primo vaccino contro Covid-19, che sarebbe già stato anche somministrato alla figlia del presidente Putin. L'Oms, dunque, invita per il momento alla cautela.

Galli: “Per ora è un annuncio, aspettiamo i dati”

"Finché non avremo dati confermati si tratta solo di un annuncio giornalistico. Sarebbe bellissimo se fosse vero, ma devo esprimere delle riserve fino a quando non avremo evidenze”, dice Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, esprimendo perplessità sull'annuncio del presidente russo Vladimir Putin riguardo all'avvenuta registrazione del primo vaccino al mondo contro il Sars-Cov-2.

"Sarebbe una notizia fantastica - ha detto Galli all'Adnkronos Salute - ma è difficile visto che le modalità e le caratteristiche per l'approntamento di un vaccino sono diverse da queste, a meno che non siano stati resi noti tutti i dati necessari precedenti, sulla sicurezza e l'efficacia, di cui non ho notizia".

"Per arrivare a questo risultato - ha concluso Galli - si passa per una serie di fasi, almeno nei Paesi in cui si rispettano i trattati internazionali sulla sperimentazione, validazione e valutazione della tossicità potenziale di farmaci e vaccini".

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