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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Ucraina: il gruppo che insegna primo soccorso ed evacuazione a civili e militari

Un'organizzazione ucraina si occupa di corsi di primo aiuto, evacuazione, ma anche sostegno psicologico e collabora con la polizia. "Le richieste sono aumentate tantissimo dopo lo scoppio della guerra"

Prestare il primo soccorso medico a un ferito, ma anche evacuare correttamente le persone da una zona a rischio. Operazioni delicate che a volte si devono compiere senza strumenti a disposizione. Ma ancor più necessarie nel contesto di guerra. Da 26 anni, a Kyiv, Pavlo Diba guida un'organizzazione non governativa, "International police - rescue service", che impartisce corsi di primo soccorso ai civili e interviene in situazioni di rischio coadiuvando le autorità. Lo incontriamo a Kyiv, insieme a Vasil, un suo istruttore specializzato, in un bar all'aperto nelle vicinanze della sede operativa. "Contribuiamo ad eseguire il terzo articolo della Costituzione ucraina", ci dice, "che indica la difesa della vita, della salute e della dignità umana come obiettivi da prefiggere".

Da quando è iniziata la guerra su larga scala, tantissime persone hanno chiesto di accedere ai corsi organizzati da Pavlo. Allo stesso tempo, ai corsi di primo soccorso se ne sono aggiunti altri, come quello per imparare le tecniche di evacuazione in sicurezza. Dal 2014, quando la Crimea e una parte del Donbas furono occupati dalla Russia, l'organizzazione di Pavlo aiuta non solo i civili, ma anche le forze armate e gli sfollati. "Partiamo da ciò che dev'esserci nella scatola di pronto soccorso, ma alla popolazione insegniamo anche come deve comportarsi durante la guerra, così come nella vita quotidiana. Per esempio interveniamo durante gli incidenti stradali, insieme alla polizia. In questo periodo c'è maggiore rischio che la gente reagista in modo inaspettato, a causa dello stress dovuto al periodo particolare", spiega Pavlo.

A partire dal 24 febbraio, il corso di primo aiuto medico include i protocolli da seguire in caso di feriti in battaglia. "Insegniamo - interviene Vasil - a salvare la vita di una persona, anche se non c'è a disposizione nemmeno una corda per fermare la fuoriuscita di sangue. Di solito, dopo il corso di primo aiuto, effettuiamo quello sull'evacuazione dalle zone rosse. Insegniamo ad estrarre le persone in tempo limitato, circa 15 minuti, tenendo loro la testa alzata. Prima impartiamo la lezione teorica, poi organizziamo l'esercitazione simulando un gruppo di attacco e un gruppo di evacuazione".

pavlo e vasil - international police ucraina - foto melley-2

Corsi per civili e militari

I destinatari di questi corsi sono i cittadini comuni, ma anche i membri della difesa territorale e i militari. "Abbiamo avuto un numero impressionante di perdite che si sarebbero potute evitare se solo si fossero effettuati prima questi corsi", commentano Pavlo e Vasil. I corsi si tengono soltanto a Kyiv, a ritmo abbastanza serrato (uno o due alla settimana), e finora, dall'inizio della guerra, hanno aiutato circa 5mila persone, in gruppi da 5 a 160. "Avevamo già effettuato un'analisi di ciò che sarebbe stato utile conoscere per chi combatte. Ma il governo, prima del 24 febbraio, non ci ha pensato. I nostri istruttori si sono formati all'estero e da tempo abbiamo le competenze per insegnare tutto questo".

Il ritmo dei training è aumentato notevolmente fin dallo scoppio dell'invasione su larga scala. L'organizzazione di Pavlo si è fatta trovare pronta: fin dal 26 febbraio ha messo a disposizione molte nuove date, trovando un ristorante con uno spazio abbastanza grande per formare quante più persone possibili. "All'occorrenza forniamo aiuto psicologico e giuridico, ad esempio in caso di incidenti stradali come detto prima, ma anche in generale. In questo periodo è molto importante. Ci occupiamo di aiutare le persone, ed ora anche i militari, a salvaguardare la propria vita e quella degli altri", conclude Pavlo.

Pavlo e Vasil sono sicuri che la guerra finirà con la vittoria dell'Ucraina, così come tantissimi loro connazionali. La loro attività esisteva già, ma dal 24 febbraio si è subito intensificata, perché la richiesta dei corsi è aumentata: uno dei tanti esempi di come gli ucraini in generale si siano immediatamente attivati per difendere, ognuno per le proprie possibilità, il loro paese e la loro gente.

(Hanno collaborato Olena Kozlovska e Vitaly Sinyavski)

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