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Venerdì, 19 Aprile 2024
Tanti dubbi / Cina

"Crematori sopraffatti": cosa succede in Cina dove gli ospedali si preparano all'ondata di Covid

La curva del numero dei casi di Coronavirus nel Paese è improvvisamente salita da circa due settimane, dopo che il governo ha deciso di smantellare il rigoroso regime Zero Covid

Dopo l'allentamento della politica cinese Zere Covid, il paese sta sprofondando nel caos. La Cina si sta affrettando ad aumentare i posti letto di terapia intensiva, il numero di medici a disposizione e le scorte di medicinali poiché le infezioni da Covid sono in forte crescita.

Crescono i contagi e aumentano i decessi

La curva del numero dei casi di Coronavirus nel Paese è improvvisamente salita da circa due settimane, dopo che il governo ha deciso di smantellare il rigoroso regime Zero Covid. Le autorità hanno ammesso che è "impossibile" per il sistema tenere traccia del numero di nuovi infetti e il conteggio ufficiale è in contrasto con le segnalazioni di decessi e l'aumentato lavoro delle pompe funebri. L'attuale ondata dovrebbe raggiungere il picco nelle principali città questo mese, prima che la seconda e la terza ondata possano colpire dopo i viaggi del Capodanno lunare e il successivo ritorno al lavoro.

 Restano i dubbi sul numero reale di morti

Gli analisti statunitensi hanno lanciato un allarme: la brusca uscita della Cina dalle restrizioni potrebbe causare quasi un milione di morti. Nella giornata di oggi 20 dicembre le autorità cinesi hanno registrato ulteriori cinque decessi, che si aggiungono ai due segnalati il giorno precedente. Tuttavia, permangono dubbi e perplessità sul reale numero dei morti provocate dal virus nel Paese. 

L'imprecisione della Cina nel riportare le statistiche relative al Covid-19 parrebbe confermata anche da alcuni dipendenti impiegati nei crematori nazionali, che hanno dichiarato al Wall Street Journal e al Financial Times di essere stati sopraffatti dalle salme dall'eliminazione delle restrizioni. C'è poi altro. Un'impiegata del crematorio Dongjiao di Pechino, designato per le vittime del Covid-19, ha riferito che il numero di corpi presi in consegna nell'arco di una giornata è passato da 30-40 a circa 200. La Cina conta finora 5.242 morti ufficiali per Covid da quando è scoppiata la pandemia: si tratta di un bilancio molto basso rispetto agli standard globali.

Ci pensano le stesse autorità cinesi a sciogliere i dubbi sul conteggio dei decessi legati al virus. La Commissione nazionale della Saluta ha chiarito che solo i pazienti Covid-19 che muoiono per insufficienza respiratoria saranno conteggiati nel bilancio ufficiale delle vittime. Secondo il dipartimento, molti anziani avevano altre malattie croniche e pochissime persone sono morte direttamente per insufficienza respiratoria causata dal Coronavirus. Le nuove linee guida rivedono e restringono i criteri per il conteggio dei decessi Covid, rimuovendo casi come i pazienti che hanno avuto un infarto dopo essere stati infettati.

Asintomatici al lavoro

Il cambio di passo si registra anche con la fine di importanti restrizioni in diverse centri urbani. In alcune città cinesi i pazienti Covid asintomatici potranno "lavorare normalmente": è una novità che rappresenta un ulteriore passo in avanti nello smantellamento della politica Zero Covid che aveva scatenato violente proteste nel gigante asiatico. 

La novità rappresenta una svolta radicale rispetto a poche settimane fa, quando la rigida politica Zero Covid prevedeva che tutti i contagiati, sia sintomatici che asintomatici, e i loro contatti stretti dovessero essere isolati negli ospedali o nei centri di quarantena. Le autorità hanno infatti dichiarato che ci sono le "condizioni" perché il Paese "adatti" le sue misure in questa "nuova situazione" in cui la variante Omicron provoca meno morti; ma hanno anche annunciato un piano per accelerare la vaccinazione degli anziani, uno dei gruppi più vulnerabili ma allo stesso tempo più restio a farsi vaccinare.

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