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Martedì, 16 Aprile 2024
la nuova strategia / Ucraina

Perché dalla Crimea può ripartire la controffensiva ucraina?

Proprio in questi giorni cade il nono anniversario dell'occupazione del territorio da parte dell'esercito russo. Occupazione che avrebbe anticipato, di qualche anno, le intenzioni di Vladimir Putin di lanciare la guerra in Ucraina il 24 febbraio 2022

L'esercito ucraino sarà pronto a passare alla controffensiva in primavera: l'obiettivo è la liberazione di tutti i territori occupati, compresa la Crimea, la penisola ucraina annessa dalla Russia nel 2014. Non lascia spazio ad altre interpretazioni il vice capo della direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino, Vadym Skibitsky, che, citato da Unian, ha presentato l'obiettivo della prevista mossa militare che Kiev lancerà nei prossimi mesi. 

Affermazioni che non sono casuali. Proprio in questi giorni cade il nono anniversario dell'occupazione del territorio da parte dell'esercito russo. Occupazione che avrebbe anticipato, di qualche anno, le intenzioni di Vladimir Putin, il presidente russo che ha lanciato la guerra in Ucraina il 24 febbraio 2022.

A distanza di un anno da terribile conflitto e di nove anni dall'annessione della Crimea, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna a ricordare che la Crimea è di Kiev. E lo fa con una promessa. "Ripristineremo la pace nella Penisola", ha scritto il presidente ucraino su Telegram. "Quella è la nostra terra, il nostro popolo. Riporteremo la nostra bandiera in ogni angolo dell'Ucraina", ha aggiunto. 

L'appoggio del governo di Washington

A ricordare l’anniversario è anche il governo di Washington, il più stretto alleato di Kiev. "Nove anni fa, la Russia ha invaso l'Ucraina e si è impadronita della Crimea, una chiara violazione del diritto internazionale, della sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina", ha dichiarato il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in una nota sottolineando che "gli Stati Uniti non riconoscono e non riconosceranno mai la presunta annessione della penisola da parte della Russia. La Crimea è Ucraina".

Perché gli occhi del mondo sono di nuovo puntati sulla Crimea

Sperando nell'appoggio delle forze occidentali, Skibitsky ritiene che il momento preciso dell'offensiva dipenda da una serie di fattori, inclusa la fornitura di armi occidentali. Due giorni fa il ministro della Difesa dell'Ucraina, Oleksiy Reznikov, dopo l'incontro a Ramstein, ha chiarito che "la fornitura di attrezzature all'Ucraina dipende principalmente dal periodo di addestramento dell'esercito". Quindi "in pochi mesi le forze militari ucraine saranno completamente pronte: poi, secondo la decisione dello Stato maggiore, si verificheranno determinati eventi".

A rafforzare le richieste di Kiev è la Camera statunitense, con il suo pressing sul presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Il presidente della commissione per gli affari esteri della Camera degli Stati Uniti, Michael McCaul, ha esortato l'amministrazione Biden a fornire armi più avanzate all'Ucraina, come i jet o missili a lungo raggio, annunciando che il Congresso intende prendere provvedimenti in merito.

Kiev recupererà la Crimea?

Ma perché la Crimea è così importante per Mosca? Attualmente la penisola, stretta tra il Mar Nero e il Mar d'Azov, ospita decine di migliaia di truppe russe trincerate e numerose basi militari russe. Nonostante i proclami di Zelensky e le intenzioni del suo governo, l'eventualità che Kiev riesca a recuperare tutti i suoi territori persi nel conflitto, non solo le formalmente annesse Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Luhansk, ma anche la Crimea che è stata occupata già nel 2014, è piuttosto improbabile.

L'Ucraina farà concessioni territoriali alla Russia per porre fine alla guerra?

La rivista Foreign Policy ha raccolto il parere di diversi esperti per provare a dipingere un quadro un po' più chiaro. "La guerra non finirà presto. Quando finirà, molto probabilmente si concluderà con un accordo di cessate il fuoco che lascerà irrisolte questioni fondamentali", sostiene Dan Altman, Assistant Professor di Scienze politiche alla Georgia State University.

Lo scetticismo regna anche a Berlino. Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha detto che spetta a Kiev decidere quando e a quali condizioni avviare colloqui con Mosca, e lo stesso vale per qualsiasi decisione sulla riconquista della penisola di Crimea. "Sono propenso a dire, sì, la Crimea è territorio ucraino e quindi deve essere restituita", ha detto Pistorius, citato dal Guardian. "Ma ancora: questa non è una decisione che spetta a noi prendere".

La contesa di un territorio può insomma essere trasformata in una questione permanente che se da una parte pone fine agli scontri armati, dall'altra non raggiunge una soluzione definitiva.

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