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Giovedì, 18 Aprile 2024
Ucraina

Venti di guerra fredda in Crimea

Tensione alle stelle in Ucraina. La Russia invia altri seimila militari in Crimea e Kiev si prepara a rispondere. Obama minaccia Putin: "L'intervento militare ha un costo". E cominciano le operazioni di boicottaggio

ROMA - Il punto di non ritorno è vicino. Dalle barricate per la conquista della libertà alle lotte per la conquista dei territori il passo è stato brevissimo. La prima mossa l'ha fatta Mosca, venerdì mattina, quando militari russi - difficile che si tratti di paramilitari filo Cremlino - hanno preso il controllo di due aeroporti in Crimea e hanno issato bandiera russa davanti al Parlamento. Il secondo passo l ha fatto di nuovo la Russia, inviando questa mattina - secondo il ministro della Difesa di Kiev, Ihor Tenyukhe' - in territorio ucraino altri seimila militari supplementari. Putin, in effetti, era stato chiaro annunciando che non avrebbe "ignorato le richieste d'aiuto" del premier di Crimea, autoproclamato.

A questo punto per l'Ucraina, e per gli Usa, restare a guardare è impossibile. E le minacce sono già partite. Il ministro della Difesa ucraino ha annunciato che le Forze armate sono state poste in stato di massima allerta sul territorio della penisola di Crimea. Dal canto suo il premier Arseny Yatseniuk ha definito "inaccettabile" la presenza di "blindati russi nel centro delle città dell’Ucraina" e ha sollecitato Mosca a cessare ogni operazione militare. Kiev, ha aggiunto Yatsenyuk, non cederà alle "provocazioni".

Intanto il presidente Usa Barack Obama - spettatore interessatissimo - ha lanciato un monito a Mosca: un intervento militare - ha detto - "avrebbe un costo". Meno pacato il presidente ucraino ad interim Oleksandr Turcinov, che invece ha accusato apertamente la Russia di Vladimir Putin di voler provocare un conflitto, con una "aggressione non dissimulata", per poi "annettersi il territorio". 

SCONTRI IN UCRAINA | FOTO INFOPHOTO

Nel clima di tensione e di minacce, americani ed europei starebbero già pensando di boicottare il prossimo vertice G8 che si terrà a giugno a Sochi in Russia, ma è evidente che se si concretizzasse lo spettro di un’invasione russa della Crimea la vera risposta potrebbe essere molto più pesante. Lo scontro aperto non è così lontano. 

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