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Sabato, 20 Aprile 2024
La fine di un'epoca / Germania

La crisi di Angela: così il Covid segna la fine dell'ultima leader europea

Le proteste del Paese hanno costretto la cancelliera tedesca a un dietrofront, una novità assoluta nella sua politica. Le ultime elezioni vedono il suo partito in caduta libera e non sarà lei a salvarlo ancora visto che ha annunciato che non si candiderà a settembre

Abbiamo imparato a conoscerla negli anni come una donna al comando, forte, irreprensibile, rispettata dai leader di tutta Europa. Eppure sembra essere arrivato il canto del cigno per la cancelliera tedesca Angela Merkel. Da 16 anni alla guida della Germania, sembrava essere immune a errori, avendo riportato il suo Paese alla guida dell'Europa. Questa mattina la Merkel ne ha ammesso uno, a onor del vero cosa molto rara in politica, ma l'emergenza Covid sembra aver sfiancato anche lei, l'inossidabile leader teutonica alle ultime battute di una carriera invidiabile.

Oggi ha fatto dietrofront rispetto all'imposizione del lockdown totale durante il periodo pasquale. La cancelliera ha convocato una riunione a sorpresa con i responsabili dei Lander e ha annunciato la revoca del provvedimento. Troppo forte la ricaduta sull'economia del Paese che aveva protestato duramente nelle ultime ore dopo la comunicazione della decisione. Mai come adesso la cancelliera si era trovata di fronte a un così forte dissenso da parte del suo elettorato.

Il dietrofront della Merkel

"È stato un errore mio e solo mio che deve essere chiamato tale e corretto in tempo. So che questo causa ulteriore insicurezza e chiedo scusa a tutti i cittadini”. I 'ruhetage', ovvero dei giorni di riposo ulteriori rispetto ai festivi ordinari previsti nel periodo di Pasqua non verranno più introdotti, ha detto la Merkel, spiegando che è stata una decisione sbagliata e “irrealizzabile in così poco tempo”. La cancelliera ha poi riferito in Parlamento lasciando comunque intendere che non sarà possibile allentare la presa vista l'attuale situazione epidemiologica. Mai come in questo caso la Germania si è trovata nell'incertezza negli ultimi dieci anni. Sicuramente la pandemia ha giocato un ruolo in questo periodo di instabilità ma i segnali erano arrivati già dalle urne.

Le elezioni della scorsa settimana 

Nelle ultime elezioni di pochi giorni fa, quelle in Baden Wuerttemberg per il rinnovo del Landtag, il partito cristiano-democratico della Merkel, il Cdu è crollato rispetto a cinque anni fa arrivando al 24%. Nel 2016 aveva ottenuto il 27% e in queste consultazioni è finito di otto punti dietro il partito dei Verdi che sembra essere pronto a prendere in mano le redini della nazione. Stessa situazione in Renania Palatinato dove la Cdu si è fermata al 27,7% finendo dietro alla Spd della governatrice Malu Dreyer, di quasi sette punti e perdendone più di cinque rispetto alle ultime consultazioni. Le “regionali” in Germania sembrano essere state il preludio alla fine di un'era in Germania.

Il ritiro della Merkel e le consultazioni di settembre 

Il prossimo settembre si voterà per il governo federale e la Merkel ha già annunciato il ritiro. Potrebbe essere il colpo finale al suo partito che ultimamente è stato travolto dallo scandalo del deputato Nikolas Löbel, scoperto ad arricchirsi personalmente con la vendita di mascherine. Il Coronavirus ha sicuramente giocato un ruolo importante nella fine di un'era probabilmente irripetibile per la Germania ma gli ultimi anni avevano fatto notare numerosi scricchiolii e bocconi amari a cui era stata costretta la Merkel in tema di alleanze di governo. Finisce così un'era e si apre una nuova stagione geopolitica soprattutto in Europa dove l'asse Germania-Francia potrebbe vacillare. Dopo l'uscita del Regno Unito, l'Europa è chiamata a una nuova prova con l'Italia che potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel mitigare le pretese dei falchi rigoristi dei Paesi del nord del continente.

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