Crisi, dossier choc: nel mondo 30 milioni di disoccupati in più
L'Organizzazione Internazionale del Lavoro avverte: è tempo di rivedere le politiche di austerità. 200 milioni di persone non hanno un impiego, mentre ben 900 milioni di lavoratori vivono sotto la soglia di povertà
Da quando è iniziata la crisi economica, nel mondo ci sono 30 milioni di disoccupati in più. A rendere noto questo bilancio terrificante è Guy Ryder, direttore generale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro.
900 milioni di lavoratori vivono sotto la soglia di povertà - I dati riportati dall'agenzia speciale dell'Onu non si fermano qui. Stando al testo, reso noto oggi a Tokyo, “circa 75 milioni dei 200 milioni di disoccupati sono giovani con meno di 25 anni”.
Avere un impiego non è però sinonimo di stabilità economica. Sono ben 900 milioni i lavoratori “che non riescono a guadagnare abbastanza da potersi permettere di essere al di sopra della soglia di povertà”, limite fissato con un guadagno di 2 dollari al giorno (circa 1 euro e 50 centesimi). Non stupisce quindi che ormai siano 40 milioni gli uomini e le donne che hanno smesso di cercare lavoro.
I danni delle politiche di austerità - Il rapporto verrà letto domani davanti al Comitato monetario e finanziario internazionale. Il messaggio di Ryder è però chiaro. “I danni provocati dalle misure di austerità sono stati più profondi di quanto avevamo stimato all'inizio – ha detto il direttore generale, come scrive il quotidiano francese Le Monde – Viste queste condizioni, è quindi urgente rivedere i calendari fissati per raggiungere il pareggio di bilancio”.