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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il punto

Il crollo della diga e la città simbolo: perché Kherson è diventata fondamentale per la guerra

La città e la relativa regione che si appresta a fronteggiare i danni dell'allagamento del fiume Dnepr è fondamentale a livello strategico per tutto il conflitto e Mosca sa bene che l'avanzata ucraina va fermata ad ogni costo lungo le rive del Mar Nero

Le guerre si nutrono anche di simboli e baluardi. Come Mariupol durante la prima fase della guerra, anche la città di Kherson è diventata il nodo strategico principale dell'offensiva russa che, da più di un anno e mezzo sta devastando l'Ucraina. E la distruzione della diga, con il relativo rimpallo di responsabilità tra aggrediti ed aggressori è solo l'ultimo degli atti di guerra 'strategici', portati avanti ai danni una popolazione civile che sta pagando, come quasi sempre capita, il prezzo più alto del conflitto.

Il rischio nucleare dopo il crollo della diga: "Apocalisse d'acqua su Kherson"

L'importanza strategica della diga saltata 

Partiamo dalla notizia del giorno: il crollo della digadi Nova Kakhovka. Per capire l'importanza strategica e la portata di questa distruzione è sufficiente dare uno sguardo alla mappa sotto. L'area della diga di Novaya Kakhova fatta saltare

La diga venne costruita nel 1956 dall'allora Unione Sovietica. Alta 30 metri e larga diverse centinaia di metri si stagliava, a nord di Kherson, su quello che è il più grande fiume ucraino: il Dnepr. Alimentava la centrale idroelettrica di Kakhovka, mentre le sue acque venivano utilizzate per raffreddare i reattori della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Un'opera strategica fondamentale quindi per tutto il territorio circostante e per l'infrastruttura energetica della regione. La sua distruzione crea un forte rischio di inondazione nei territori circostanti e a Kherson, la città contesa fra russi e ucraini per tutto il 2022. Secondo le autorità oltre mille persone sono già state evacuate dalle aree a rischio. Ma non solo, la diga era fondamentale per l'approviggionamento idrico della Crimea, regione al momento controllata da Mosca. I russi, che controllavano fisicamente la diga, accusano gli ucraini di averla bombardata per nascondere le difficoltà che stanno incontrando nella controffensiva e affermano che l'Onu era stata avvertita da ottobre dei piani ucraini di distruggere la diga. Kiev ribatte attribuendo la responsabilità a Mosca e parla apertamente di vero e proprio ''atto di terrorismo'' sollecitando un intervento dell'Onu. C'è chi, infine,ipotizza che il crollo della diga possa anche essere attribuito alla scarsa manutenzione esercitata dai russi, come è evidente dal tweet del giornalista americano del Wahshinghton Post Evan Hill. 

Il tweet di Evan Hill, giornalista del Washinghton Post

Ma è molto probabile che, come avvenuto per il sabotaggio del gasdotto North Stream 2, la verità non salterà fuori facilmente. Quello che è certo è che la distruzione della diga e la relativa inondazione influirà, a breve termine, sulla controffensiva ucraina e su quello che Kiev ritiene una delle battaglie più importanti di tutta la guerra: quella per riprendere la città e l'oblast di Kherson. 

La Russia si ritira da Kherson: svolta nella guerra?

Kherson: perché la città è fondamentale per Putin e Zelensky 

Per capire l'importanza di Kherson è necessario, ancora una volta, guardare la mappa di dove è situata. La città costituisce da sempre un nodo strategico per il sud dell'Ucraina e per il controllo del Mar Nero. 

KHERSON

La sua importanza è duplice. In primis Kherson è stata la prima città ucraina a cadere nelle mani dei russi nel marzo del 2022. La città è stata ripresa dagli ucraini nel mese di novembre dopo mesi di intensi combattimenti, una controffensiva partita nel mese di agosto e il ritiro dei russi che in molti hanno visto come 'strategico'.

Come Bakhmut, città del nord dell'Ucraina nell'oblast di Donetsk, è uno degli snodi fondamentali del conflitto. Perché oltre ad avere un valore simbolico, ne ha anche uno altamente strategico. Il controllo della città era stato un trampolino di lancio fondamentale per i russi per lanciare attacchi contro le città di Mykolaiv e Odessa: obiettivi russi dichiarati dall'inizio della cosiddetta ''operazione speciale''. Inoltre la sua architettura idrica è fondamentale per l'approviggionamento della Crimea. Le truppe russe sono al momento concentrate nella parte orientale del fiume Dnepr e, aspettando la controffensiva ucraina, mirano a difendere i terreni conquistati e le vie di accesso verso Sebastopoli.

Il punto è che per Mosca, la perdita della città è uno smacco pesante, soprattutto dopo il referendum coatto fatto firmare ai suoi cittadini nel settembre del 2022: formalmente Kherson è territorio russo'. E le ulteriori mosse di Kiev ora spaventano Putin in difficoltà anche dal punto di vista interno. Perché se, tra gli obiettivi iniziali, c'era la conquista delle città portuali del Mar Nero, questo obiettivo sembra ormai sfumare giorno dopo giorno e a rischio comincia a essere perfino la Crimea. E di là dl rimpallo di responsabilità il crollo della diga potrebbe arrestare momentaneamente l'avanzata ucraina nella regione. E dal Cremlino potrebbe essere vista, problemi idrici ed energetici a parte, come una bella boccata di ossigeno. 

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