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Venerdì, 19 Aprile 2024
La rubrica

10 notizie dal mondo che non sono finite in prima pagina

Dall'operazione contro i minatori illegali per difendere gli indigeni dell'Amazzonia ai feroci scontri in Somaliland, i principali fatti della settimana che hanno avuto meno rilevanza sulla stampa

Inizia a Hong Kong il processo agli attivisti che organizzarono elezioni non ufficiali Il processo a 16 attivisti democratici di Hong Kong, accusati in base a una legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino, è iniziato lunedì con una stretta di sicurezza per un caso che, secondo alcuni osservatori, sarà un test dell'indipendenza giudiziaria della regione. Gli imputati sono coloro che si sono dichiarati non colpevoli su 47 arrestati in un raid all'alba del gennaio 2021 e sono accusati di cospirazione per commettere sovversione per aver partecipato a delle primarie non ufficiali organizzate dai sostenitori della democrazia nel 2020. Più di 100 persone hanno fatto la fila per sedersi nella tribuna pubblica del tribunale. "Non è un crimine di cui dobbiamo rispondere. Non è un crimine agire contro un regime totalitario", ha dichiarato alla corte l'imputato ed ex deputato Leung Kwok-hung, conosciuto con il soprannome di "Capelli lunghi".

Il Brasile lancia un'operazione per cacciare i minatori illegali dalle terre degli indigeni

Il governo brasiliano ha lanciato la sua campagna per cacciare decine di migliaia di minatori illegali dalla più grande riserva indigena del Paese. Le forze speciali per l'ambiente hanno distrutto aerei e sequestrato armi e barche durante un'operazione nel profondo del territorio amazzonico degli Yanomami. I membri dell'agenzia brasiliana per la protezione dell'ambiente Ibama hanno lanciato l'attesa operazione lunedì, con le truppe che hanno stabilito una base lungo il fiume Uraricoera. I minatori utilizzavano il corso d'acqua - così come decine di piste d'atterraggio illegali - per raggiungere e rifornire i loro avamposti illegali nelle terre delle tribù. Il nuovo governo del presidente di sinistra Luiz Inácio Lula da Silva sembra determinato a proteggere i quasi 30mila Yanomami che vivono in Brasile da quello che le autorità hanno definito un "genocidio".

Il Nicaragua libera 222 prigionieri politici e li trasporta negli Usa 

Più di 200 prigionieri in Nicaragua, arrestati durante una feroce repressione politica durata due anni, sono stati liberati e trasportati negli Stati Uniti. Tra i prigionieri nicaraguensi liberati vi sono membri chiave dell'opposizione politica della nazione latinoamericana, come gli ex candidati alla presidenza Cristiana Chamorro e Arturo Cruz. La repressione del Nicaragua è iniziata nel giugno 2021, quando Daniel Ortega e sua moglie, Rosario Murillo, si sono mossi per eliminare qualsiasi sfida al loro governo sandinista prima delle elezioni presidenziali di novembre di quell'anno. Nei mesi successivi, decine di oppositori sono stati incarcerati prima che Ortega - un'ex icona rivoluzionaria al potere dal 2007 - vincesse un altro mandato di cinque anni in un'elezione che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato essere stata "truccata".

Feroci scontri con i separatisti in Somaliland, almeno 24 morti

Almeno 24 persone sono state uccise e 53 ferite nel corso di pesanti combattimenti nella città somala di Las Anod, dopo che gli anziani dei clan locali hanno dichiarato la loro intenzione di tagliare i legami con la repubblica separatista del Somaliland e di rientrare in Somalia. In un secondo giorno di violenze, martedì gli anziani locali hanno dichiarato che l'elettricità e l'acqua in città erano state tagliate e un centro sanitario era stato attaccato con dei mortai. Le forze del Somaliland sono state inviate a Las Anod dopo essere state costrette a ritirarsi all'inizio di gennaio in seguito alle proteste scatenate dall'assassinio di un politico locale dell'opposizione, Abdifatah Abdullahi Abdi. La città è contesa tra il Somaliland e il Puntland, una regione semi-autonoma della Somalia, ma gli anziani locali del clan Dhulbahante hanno respinto entrambe le rivendicazioni, dichiarando di voler fondare un nuovo Stato all'interno della Somalia federale e invitando le forze del Somaliland a lasciare la regione.

Giocatori di rugby argentini condannati all'ergastolo per l'omicidio di un adolescente

Otto giocatori di rugby dilettanti sono stati giudicati colpevoli dell'omicidio di uno studente in Argentina, in un caso che ha indignato l'opinione pubblica e ha messo in luce gli atteggiamenti razzisti del Paese. Cinque degli aggressori sono stati condannati all'ergastolo - che in Argentina è un massimo di 35 anni - per il loro ruolo nell'omicidio di Fernando Báez Sosa, 18 anni, figlio unico di due immigrati paraguaiani. Tutti e otto hanno un'età compresa tra i 21 e i 23 anni. Il brutale omicidio, commesso nel gennaio 2020, è stato uno dei casi criminali di più alto profilo degli ultimi anni nella nazione. Báez Sosa e i suoi amici stavano festeggiando in un locale notturno della città balneare di Villa Gesell, quando è scoppiato un alterco tra loro e i giocatori di rugby. Entrambi i gruppi sono stati cacciati dal locale, ma pochi minuti dopo i giocatori di rugby si sono avventati su Báez Sosa, prendendolo a calci e picchiandolo mentre giaceva a terra. Alcuni di loro hanno cercato di impedire agli astanti di intervenire.

La Nuova Zelanda recupera 3 tonnellate di cocaina galleggianti in mare

Le autorità neozelandesi hanno recuperato 3,2 tonnellate di cocaina, per un valore di oltre 300 milioni di dollari, trovate a galleggiare nell'Oceano Pacifico e ritenute dirette in Australia. La polizia ha dichiarato che il carico di 81 balle, che stava andando alla deriva a centinaia di chilometri a nord-ovest della nazione, è stato recuperato grazie a informazioni provenienti dall'alleanza Five Eyes, che comprende anche Australia, Stati Uniti, Canada e Regno Unito. I funzionari ritengono che la droga sia stata gettata in un "punto di transito galleggiante" nell'Oceano Pacifico, dove sarebbe stata raccolta e portata in Australia.

Autista si schianta di proposito col bus in un asilo in Canada, morti due bambini

Due bambini sono morti e altri sei sono rimasti feriti quando un autobus urbano si è schiantato di proposito in un asilo nido nel sobborgo di Montreal di Laval. Secondo i testimoni, dopo l'incidente di mercoledì, l'autista 51enne, identificato come Pierre Ny St-Amand, è sceso dall'autobus, si è spogliato e ha iniziato a urlare. L'uomo è stato arrestato e deve ora rispondere di nove accuse, tra cui omicidio di primo grado, tentato omicidio, aggressione aggravata e aggressione con danni fisici. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, e il premier del Quebec, François Legault, hanno espresso le loro condoglianze alle famiglie dopo l'incidente. "Nessuna parola può togliere il dolore e la paura che genitori, bambini e lavoratori stanno provando, ma noi siamo qui per voi", ha detto Trudeau.

Lula negli Usa per "dare il via a una nuova era di relazioni" tra i due Paesi

Il presidente Joe Biden ha ricevuto venerdì alla Casa Bianca il suo omologo brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, alla sua prima visita di stato fuori dall'America latina dall'insediamento il 1 gennaio scorso. Una visita che giunge ad un mese dai violenti attacchi alle istituzioni a Brasilia, ponendo come centrale il tema della difesa delle democrazie sottoposte alle stesse minacce. Quando il 9 gennaio scorso i sostenitori dell'ex presidente brasiliano di estrema destra Jair Bolsonaro hanno preso di mira il Parlamento, Biden ha contattato Lula esprimendo tutta la sua solidarietà ed invitandolo a Washington. Bolsonaro è poi scappato negli Usa per fuggire alle richieste di arresto nei suoi confronti, ma Lula ha detto di non chiedere la sua estradizione, affermando che la decisione eventualmente spetta alla magistratura.

Bloccati i social media in Etiopia per fermare le violente faide religiose

L'accesso alle piattaforme di social media è stato limitato in Etiopia dopo le violente proteste scatenate da una spaccatura all'interno della Chiesa ortodossa del Paese. Le proteste sono scoppiate nella regione di Oromia quando il mese scorso tre funzionari della Chiesa si sono dichiarati arcivescovi e hanno istituito un proprio organo di governo. Almeno 30 persone sono state uccise negli scontri iniziati lo scorso 4 febbraio. La Chiesa ufficiale ha invitato a manifestare contro il nuovo organo di governo, accusando il governo etiope di "intromettersi" negli affari interni dell'istituzione religiosa, dopo che il premier Abiy Ahmed ha chiesto ai suoi ministri di rimanere fuori dalla disputa. Lo Stato etiope ha tradizionalmente mantenuto stretti legami con la Chiesa ortodossa, a cui appartiene oltre il 40% della popolazione.

Si lancia con l'auto su una fermata di un bus a Gerusalemme, ucciso anche un bambino

Due persone, tra cui un bambino, sono state uccise e diverse ferite dopo che un autista palestinese ha speronato la sua auto contro un gruppo di persone a una fermata dell'autobus alla periferia di Gerusalemme. Un portavoce della polizia ha dichiarato che l'autista, che è stato colpito sulla scena, è morto. Un funzionario della sicurezza israeliana lo ha identificato come Hussain Qraqaa, 31 anni, residente a Issawiya, a Gerusalemme Est. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha descritto l'incidente venerdì come un attacco terroristico e ha ordinato di rafforzare le forze di sicurezza. Le forze israeliane hanno effettuato centinaia di arresti negli ultimi mesi durante incursioni quasi quotidiane nella Cisgiordania occupata, durante le quali si sono verificati sanguinosi scontri a fuoco con i militanti palestinesi. Almeno 42 palestinesi, tra uomini armati e civili, sono stati uccisi quest'anno. Un portavoce di Hamas, il gruppo islamista che gestisce la Striscia di Gaza, ha elogiato l'attacco di venerdì come una "operazione eroica", ma non ha rivendicato la responsabilità.

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