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Venerdì, 19 Aprile 2024
Incriminato / Stati Uniti d'America

Trump incriminato: di cosa è accusato (spiegato in breve) e cosa gli succede adesso

La procedura prevede che si consegni e venga arrestato, con tanto di impronte digitali e foto segnaletica. Ripercorriamo tutte le tappe di una vicenda che sta terremotando la politica statunitense

Il gran giurì di Manhattan (una giuria formata da 23 cittadini estratti a sorte) ha votato l'incriminazione di Donald Trump. Le imputazioni non sono note ufficialmente, ma molto verte intorno alla storia dei 130mila dollari versati per comprare il silenzio di Stormy Daniels, la pornostar con cui ebbe una relazione sessuale quasi vent'anni fa, nel 2006. Dovrebbe andare in tribunale martedì, è il primo ex presidente Usa di sempre a essere incriminato. Trump deve affrontare oltre 30 capi di accusa di frode aziendale nell'inchiesta da parte della procura di Manhattan. Lo riferiscono due fonti a conoscenza del caso alla Cnn.

La procedura prevede che si consegni e venga arrestato, con tanto di impronte digitali e foto segnaletica (come a tutti gli imputati nei procedimenti penali). Poi dovrebbe presentarsi davanti al giudice per la dichiarazione di colpevolezza (o innocenza) e grazie alla cauzione potrebbe lasciare il tribunale. Da ex presidente, è sotto protezione del security service, quindi potrebbero esserci eccezioni nelle procedure "pratiche" e nei dettagli logistici. L'incriminazione non gli negherà in ogni caso il diritto di correre per la presidenza.

L'ex presidente degli Stati Uniti ha affermato nella notte che a New York non può avere "un processo giusto". "Hanno portato questa accusa falsa, corrotta e vergognosa contro di me - ha scritto su Truth Social - solo perché sto con il popolo americano".

Donald Trump incriminato: cosa gli succederà

Donald Trump si consegnerà all'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan all'inizio della prossima settimana. Lo ha detto a Nbc News l'avvocato dell'ex presidente Joe Tacopina. L'accusa, che non ha precedenti per un ex presidente degli Stati Uniti, comporta che dopo che si sarà consegnato a Trump verranno letti i "Miranda rights", verranno rilevate le impronte digitali e pure una vera e propria foto segnaletica sarà scattata. In teoria dovrebbero arrestarlo con tanto di manette ai polsi, ma è molto probabile che su questo ci sia un negoziato con i procuratori, per evitargli l'umiliazione personale ma soprattutto per non aizzare la folla che lui ha già invitato (lo fa da settimane) a protestare in piazza.  Trump ha il suo jet personale, quindi potrebbe volare in uno dei numerosi aeroporti di New York e poi fare il viaggio verso il tribunale di Lower Manhattan in auto.

Di cosa è accusato Trump (spiegato in breve)

L'atto d'accusa riguarda il pagamento fatto alla pornostar Stormy Daniels, affinché tacesse sulla relazione avuta con lui praticamente mentre la moglie Melania partoriva il figlio Barron. Questo di per sé non è illegale. Tuttavia, quando Trump ha rimborsato l'avvocato Cohen per aver risolto la faccenda, il verbale del pagamento dice che era per "spese legali". I pubblici ministeri affermano che ciò equivale alla falsificazione di documenti aziendali, il che è un reato - un reato penale - a New York.

Nel dettaglio, Cohen anticipò di tasca propria 130mila dollari per evitare che la storia emergesse. Trump poi vinse le elezioni e, una volta entrato alla Casa Bianca, versò i soldi sul conto dell'avvocato. Il tycoon ha sempre detto che si trattava del pagamento di un onorario e non c'entrasse il caso della donna.

I pubblici ministeri potrebbero anche sostenere che ciò viola la legge elettorale, perché il suo tentativo di nascondere i pagamenti alla signora Daniels era motivato dal fatto che non voleva che gli elettori sapessero che aveva una relazione con lei. Coprire un crimine falsificando documenti sarebbe un crimine, che è un'accusa più grave. Anche i sostenitori dell'accusa riconoscono non siamo di fronte a un caso chiaro. Ci sono pochi precedenti per un tale procedimento giudiziario e i tentativi passati di accusare i politici di oltrepassare il confine tra finanziamento della campagna elettorale e spese personali si sono conclusi con un fallimento.

Il dipartimento giustizia si era già espresso, decidendo di non intervenire. Il pagamento di una persona per non farla parlare è considerato un "reato minore", ma la procura ritiene che questo sia avvenuto in violazione della legge sui finanziamenti elettorali. Trump ha sempre negato di averlo fatto per non compromettere la campagna elettorale, ma la procura non gli ha creduto.

Può correre per la presidenza in qualsiasi caso

L'incriminazione è destinata ad avere ripercussioni nella competizione elettorale per la Casa Bianca. Trump, che ha già annunciato la sua ricandidatura, ha dichiarato nei giorni scorsi che rimarrà nella corsa presidenziale del 2024 indipendentemente da eventuali accuse penali. Tra chi vota repubblicano, in questo momento Trump è per distacco il favorito, secondo un recentissimo sondaggio, con il 54% degli elettori che lo sosterrebbe. Non c'è nulla nella legge statunitense che impedisca a un candidato riconosciuto colpevole di un crimine di fare campagna elettorale e servire come presidente, anche dalla prigione

Trump aveva dichiarato il 18 marzo scorso che sarebbe stato arrestato la settimana successiva, invitando i suoi sostenitori a manifestare per "riprendersi la nazione" e ha poi in un'altra occasione parlato di potenziale "morte e distruzione" se fosse stato incriminato. Toni incendiari.

La reazione di Trump

Parla di "un attacco al nostro Paese", è "una persecuzione politica", "stanno cercando di avere un impatto sulle elezioni". E' questo uno dei primi commenti dell'ex presidente dell'ex presidente Usa Donald Trump dopo aver appreso la notizia della sua incriminazione. Le parole di Trump sono state riportate da un giornalista dell'emittente televisiva Abc che lo ha intervistato telefonicamente. Poi è uscito un comunicato.

Si dice "completamente innocente" e denuncia "una persecuzione politica e un'ingerenza nelle elezioni al più alto livello della storia", Donald Trump, nel suo lunghissimo comunicato fiume in cui definisce l'incriminazione ricevuta al termine dell'indagine condotta dal procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg "una caccia alle streghe contro di me" che "si ritorcerà contro Biden".

In realtà il gran giurì è una giuria formata da 23 cittadini estratti a sorte e che decidono se le prove raccolte dalla procura sono sufficienti per portare una persona a processo. Non è il procuratore distrettuale Alvin Bragg a decidere dell'incriminazione di Trump, ma il gran giurì. Per incriminare una persona serve la maggioranza dei voti.

"Da quando sono sceso dalla scala mobile dorata della Trump Tower e prima che prestassi giuramento come vostro presidente degli Stati Uniti, i democratici della sinistra radicale - nemici degli uomini e delle donne che lavorano sodo in questo Paese - sono stati impegnati in una caccia alle streghe per distruggere il movimento Make America Great Again", afferma Trump, elencando quelle che ritiene altre ingiustizie subite in passato, come "la bufala dell'impeachment parte 1, la bufala dell'impeachment parte 2, il raid illegale e incostituzionale di Mar-a-Lago e ora questo".

"I democratici hanno mentito, imbrogliato e rubato nella loro ossessione di cercare di prendere Trump - scrive l'ex presidente - ma ora hanno fatto l'impensabile: incriminare una persona completamente innocente in un atto di palese interferenza elettorale. Mai è stato fatto questo nella storia della nostra nazione. I democratici hanno imbrogliato innumerevoli volte nel corso dei decenni, tra cui spiare la mia campagna, ma armare il nostro sistema giudiziario per punire un avversario politico, che guarda caso è un ex presidente degli Stati Uniti e di gran lunga il principale candidato repubblicano alla presidenza, non è mai successo prima".

Nel suo comunicato Trump attacca anche il procuratore generale: "Alvin Bragg è stato scelto e pagato da George Soros ed è vergognoso. Invece di fermare l'ondata di criminalità senza precedenti che ha travolto New York, sta facendo il lavoro sporco di Joe Biden, ignorando gli omicidi, i furti con scasso e le aggressioni su cui dovrebbe concentrarsi. È così che Bragg usa il suo tempo. Credo che questa caccia alle streghe si ritorcerà contro Joe Biden in modo massiccio. Il popolo americano capisce esattamente cosa stanno facendo i democratici della sinistra radicale. Tutti possono vederlo. Quindi il nostro Movimento e il nostro Partito - uniti e forti - sconfiggeranno prima Alvin Bragg, e poi Joe Biden, cacciando i democratici così da poter rendere di nuovo grande l'America!", conclude la nota.

Chi è Stormy Daniels

Il suo vero nome è Stephany Gregory, 44 anni, di Baton Rouge, Louisiana. Repubblicana, attrice per cinque anni in film per adulti, poi regista. Il nome d'arte è un omaggio a Stormy, il nome della figlia del chitarrista dei Motley Crue, band heavy metal californiana degli anni '80, e alla marca di whisky Jack Daniels.

La donna ha raccontato di aver conosciuto Trump quando lei aveva 27 anni e lui 60, nel corso di un torneo di golf in Nevada. Secondo il suo racconto, Trump le avrebbe detto che gli ricordava la figlia Ivanka, e che le avrebbe offerto una parte nella serie tv "The apprentice". La sera avrebbero fatto sesso, un incontro durato pochi minuti. Il tycoon ha sempre negato.

Quando nel 2011 Trump annunciò una sua prima candidatura, lei provò a vendere la storia a un magazine, ma l'avvocato del tycoon, Cohen, minacciò di fare causa e il magazine cancellò tutto. Nel 2016 Stormy ci ha riprovato. Poi ha raccontato tutto nel 2018. Cohen, messo sotto processo, è stato condannato a tre anni di carcere per il pagamento in nero alla donna e per aver mentito al Congresso.

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