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Venerdì, 19 Aprile 2024
Donazioni forzate / Ucraina

Gli studenti costretti a donare il sangue ai soldati russi feriti 

La denuncia sui social di garante per i diritti umani ucraino, Lyudmyla Denisova: "Sono almeno 700 i casi di donazione forzata di cui siamo venuti a conoscenza. La Russia sta violando l'articolo 11 delle Convenzioni di Ginevra"

Nelle regioni di Donetsk e Luhansk nel Donbass, le forze armate russe stanno costringendo gli studenti universitari a donare il sangue ai soldati di Mosca rimasti feriti durante la guerra in Ucraina. Donazioni di massa che avrebbero coinvolto almeno 700 studenti, come denunciato su Facebook da Lyudmyla Denisova, garante per i diritti umani dell'Ucraina: "Nei territori temporaneamente occupati nelle regioni di Donetsk e Luhansk le autorità occupanti costringono gli studenti ha donare il sangue ai loro soldati feriti. I casi di donazione forzata di cui siamo a conoscenza sono almeno 700".

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La Denisova ricorda inoltre che si tratta di una violazione da parte della Russia dell'articolo 11 del protocollo delle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 relative alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali. La funzionaria ha quindi rivolto un appello alla Commissione d'indagine dell'Onu per le violazioni dei diritti umani commesse durante l'invasione militare russa dell'Ucraina di prendere in considerazione questi fatti. Denisova ha quindi denunciato donazioni di sangue forzata presso Donetsk National University, Donetsk National Technical University, Donbas National Academy of Civil Engineering and Architecture, Donbas Law Academy, Gorky Donetsk National Medical University, Luhansk Medical University, Luhansk Agrarian University, Luhansk Pedagogical University, Luhansk Academy of Internal Affairs

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Le donazioni forzate sono soltanto l'ultimo degli episodi segnalati dalla commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino: "A Mariupol gli occupanti russi stanno prelevando denaro dai cittadini ed estorcendo dati personali attraverso transazioni finanziarie fraudolente. Gli sportelli Atm che operano sotto il controllo dei terroristi russi sono stati riaperti". "In un supermercato - ha raccontato Lyudmyla Denisova su Telegram - gli abitanti di Mariupol possono cambiare denaro non cash in denaro cash dai truffatori ad un cambio di 2 a 1. Così gli occupanti sottraggono metà dell'importo". La garante per i diritti umani ha anche denunciato la massiccia raccolta di dati messa in atto dai soldati russi: "Con il pretesto di fare 'cassa pensione e servizi sociali', gli occupanti hanno iniziato a raccogliere dati sui residenti di Mariupol. Durante la 'registrazione' gli occupanti ricavano dati non solo sulla persona e sui suoi beni, ma anche sui parenti. Il rischio è che questi dati possano essere utilizzati dai razzisti per cercare persone, ricattare, reclutare ed estorcere denaro a parenti che hanno lasciato o vivono fuori Mariupol".

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