Grecia "dissanguata": la Croce Rossa svizzera dimezza le donazioni
La Croce Rossa Svizzera darà il suo supporto nella costruzione di infrastrutture in Grecia per le donazioni in loco da parte dei cittadini ellenici.
La Grecia è un paese dissanguato dalla crisi. Purtroppo non è soltanto un modo di dire. La Croce Rossa svizzera (CRS) ha deciso di dimezzare la fornitura di sangue alla Grecia entro il 2020. Il motivo è un ritardo nei pagamenti quantificabile in cinque milioni di franchi. La CRS tuttavia ha assicurato supporto al sistema di donazioni.
"Non è stato semplice prendere questa decisione" spiega Rudolf Schwabe, direttore delle donazioni di sangue della CRS, che ha così confermato le voci che erano apparse su "Tages-Anzeiger" e "Der Bund". Fra due anni, dal 2015 in poi, si inizierà gradualmente a ridurre la fornitura di sangue.
Fino a oggi alla Grecia erano stato consegnate in media 30.000 sacche all'anno contenenti fra i 220 e i 300 millilitri di sangue, a fronte di un pagamento di cinque milioni di franchi. I soldi servono soprattutto per coprire i costi amministrativi, di laboratorio e della logistica. "Il sangue viene donato gratis", dice il direttore delle donazioni.
Il caso è esploso quando i ritardi nei pagamenti sono diventati insistenibili. Nel 2011 era stata presa la decisione di dimezzare a lungo termine le forniture, ma la situazione economica è precipitato e di conseguenza la CRS ha scelto una strategia più radicale. La riduzione sarà graduale perché la Grecia dagli anni '70 si rifornisce di sangue solo dalla Svizzera.
"In modo che tutto sia pronto per il 2020, la CRS - scrive Ticino On Line - aiuterà nella costruzione di infrastrutture in Grecia per le donazioni in loco da parte dei cittadini ellenici. Al centro del "progetto umanitario" è prevista la formazione del personale, oltre che sostegno dal punto di vista tecnico".
