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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'orrore della guerra / Ucraina

I russi uccidono moglie e figli, il padre lo apprende dai social

La sua famiglia era in fuga da Irpin, Serhiy seguiva i movimenti tramite il gps. Poi il segnale localizzato in un ospedale e lo scatto dei tre cadaveri su Twitter. Adesso per lui la voglia di vendetta: "Tornerò in città per combattere"

Tre corpi privi di vita sul selciato: una donna, un bambino e una bambina uccisi dai russi mentre tentavano di fuggire dalla guerra e rimasti per terra con accanto le valigie. E' una delle foto che purtroppo passeranno alla storia. E' stata scattata a Irpin il 6 marzo ed è diventata virale sui social. Quella foto per Serhiy Perebynis è stata un colpo al cuore: quella era la sua famiglia. Lui ha saputo proprio dai social di avere perso moglie e figli. Adesso, come racconta a La Repubblica, vuole vendetta ed è pronto ad arruolarsi nell'esercito ucraino contro i russi.

Guerra Russia-Ucraina: le ultime notizie

Serhiy racconta di come ha saputo di avere perso la moglie Tetyana e i figli Alisa e Mykyta: "Stavo fumando una sigaretta sul balcone dell’appartamento di mia madre a Donetsk, osservavo le bombe cadere sulla città. Le avevo portato il respiratore per l’ossigeno perché aveva il Covid. ConTetiana avevamo studiato nel dettaglio il piano di evacuazione da Irpin e seguivo i suoi spostamenti su Google, con la condivisione della posizione. C’era poco campo, la T di Tetiena, sullo schermo, appariva e spariva. È ricomparsa sull’ospedale N.7. Non capivo. Poi ho letto un tweet e ho visto quella foto. Ho urlato con tutto il fiato che avevo in gola. Da lì in poi, un unico pensiero: vederli un’ultima volta, dargli una sepoltura degna. Però Donetsk è nel Donbass filorusso, nessuno può entrare in Ucraina ora che i check-point sono ridotti in polvere".

Nelle parole di Serhyi la disperazione, la rabbia. Il racconto di un viaggio in un'Ucraina devastata: "Sono stato per tre giorni all’obitorio centrale, c’erano troppi cadaveri provenienti da Irpin e Bucha, bisognava mettersi in fila. Ho chiesto ai volontari di portarmi da mia moglie per sbloccare il suo telefono. Contiene le foto della mia famiglia, le volevo. Ho preso il pollice freddo di Tetiana e l’ho appoggiato sullo schermo, però non si è sbloccato, funziona solo con le persone vive. Dopo un po’ mi hanno consegnato tre bare. Ho vestito Mykyta e Alisa, ho vestito la mia Tetiana, li ho sepolti nel cimitero di un villaggio a sud della capitale". Serhyi ha perso anche i suoi cani: "Sono in un cimitero per animali".

La violenza ha distrutto la vita di Serhyi e la violenza segnerà anche il suo futuro: Gli è stato chiesto di entrare nelle forze di difesa territoriali per tornare a Irpin e sparare ai russi: "Ho un fucile che è rimasto a casa mia. Sì, è il desiderio di vendetta a spingermi. E la voglia di proteggere la mia patria. Sono già scappato dal Donbass nel 2014. Non saremo noi ad andarcene questa volta".

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