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Giovedì, 18 Aprile 2024
Scatti rubati

Giapponesi 'guardoni', sempre più uomini arrestati per foto a donne di nascosto

Denunciato anche un vigile urbano che aveva installato telecamere nelle case di due colleghe ventenni. "Ero interessato alla biancheria intima da donna e volevo vederle nude", ha detto

L'anno scorso in Giappone si è raggiunto il record di arresti per riprese video o fotografie illecite. La gran parte dei casi ha riguardato uomini che utilizzavano lo smartphone per scattare immagini alle donne a loro insaputa. Tale condotta rappresenta un reato che la legge giapponese qualifica come tousatsu, letteralmente immagini rubate. Secondo l'Agenzia nazionale della polizia nipponica, i casi di tousatsu - una forma non consensuale di voyeurismo punita dalla legge - sono aumentati del 20% toccando quota 5.019 incriminazioni in un solo anno. 

I ‘guardoni’ arrestati in Giappone sono raddoppiati negli ultimi dieci anni con un'evidente tendenza al rialzo che si spiegherebbe con la diffusione degli smartphone. Martedì scorso, riferisce la testata inglese The Times, uno studente di 22 anni dell'Università di Kyoto è stato arrestato con l'accusa di aver filmato più di venti donne. Alcuni dei video sono stati registrati utilizzando una telecamera nascosta che il giovane aveva installato nel bagno di casa sua. Durante una perquisizione la polizia ha trovato oltre 400 clip appartenenti all’uomo.

Nelle ultime settimane ha fatto discutere anche il caso di un vigile urbano di Saitama, a nord di Tokyo, che è stato licenziato dopo le accuse emerse a suo carico. Circa sei mesi fa l’uomo si era introdotto nelle case di due colleghe ventenni per installare telecamere nascoste. Una delle donne il 6 gennaio aveva trovato un dispositivo di registrazione e, dopo un’indagine, il collega ha confessato. “Ero interessato alla biancheria intima da donna e volevo vederle nude”, ha detto l’uomo agli inquirenti. 

In Giappone i cellulari con la telecamera integrata si sono diffusi prima che nel resto del mondo. L’azienda elettronica Kyocera rivendica il primato del telefono dotato di fotocamera immesso nel mercato nel ‘lontano’ 1999. Il problema del voyeurismo non consensuale è emerso immediatamente, tanto che un anno più tardi i produttori avevano deciso che tutti i telefoni con fotocamera venduti in Giappone avrebbero dovuto emettere a ogni scatto un segnale acustico impossibile da silenziare. Una soluzione tecnica che non è riuscita ad ottenere l’effetto sperato.

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