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Martedì, 23 Aprile 2024
tentativi di dialogo / Stati Uniti d'America

Perché Washington e Mosca vogliono recuperare il drone Usa abbattuto

Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo americano Lloyd Austin, all'indomani dell'incidente che ha fatto salire la tensione tra le due superpotenze

Dopo che un jet da combattimento russo Su-27 ha colpito l'elica di un drone militare statunitense "Reaper", costringendo il comando Usa a farlo precipitare nel Mar Nero, arrivano i primi tentativi di dialogo tra Mosca e Washington. 

Tentativi di dialogo

Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo americano Lloyd Austin, all'indomani dell'incidente che ha fatto salire la tensione tra le due superpotenze. "Il 15 marzo 2023, su iniziativa della parte americana, si sono svolte conversazioni telefoniche tra il ministro della Difesa della Federazione Russa Sergei Shoigu e il segretario alla Difesa degli Stati Uniti d'America, Lloyd Austin", riferisce il ministero russo citato dalla Tass. È la secondo telefonata tra Austin e Shoigu da quando è iniziata la guerra in Ucraina, con il primo che precisa che gli Stati Uniti "continueranno a volare dove il diritto internazionale lo permette".

I due ministri tentano quindi di evitare una escalation che già viene paventata dal falco del Cremlino e titolare della diplomazia russa Serghei Lavrov, che ascrive agli Stati Uniti l'intenzione di "cercare provocazioni per intensificare i loro approcci conflittuali". Gli Stati Uniti ignorano completamente il fatto che alcune aree al largo della costa del Mar Nero dopo l'inizio dell'operazione militare speciale della Russia in Ucraina hanno uno status limitato per i voli e cercano costantemente provocazioni. È la lettura del ministro degli Esteri russo, che poi ammonisce: "Qualsiasi incidente che provochi uno scontro tra due potenze nucleari comporta sempre rischi molto seri". 

Washington al momento non si concentra sulle parole di Lavrov e tira dritta per capire cosa sia successo durante l'incidente di ieri che ha coinvolto un drone americano e due jet russi sul Mar Nero. Il segretario di Stato americano Antony Blinken, durante una conferenza stampa ad Addis Abeba, in Etiopia, ha precisato che gli Stati Uniti hanno aperto una indagine per fare luce sul caso. Rassicurazioni arrivano dal portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, che ha affermato che la collisione tra il drone e i due caccia russi è "stato un atto non intenzionale da parte delle forze di Mosca". 

Cosa è successo tra il drone Usa e il caccia russo

La notizia dello scontro tra il caccia Sukhoi Su-27 russo e un drone MQ-9 Reaper statunitense sopra il Mar Nero è stata comunicata dal Comando in Europa degli Stati Uniti (Useucom). Secondo quanto riferito dal generale dell'aeronautica statunitense James Hecker, l'aereo russo era uno di due che stava conducendo "un'intercettazione non sicura e non professionale quando ha colpito l'elica del drone, costringendo le forze statunitensi a far precipitare il Reaper in acque internazionali". Il caccia russo ha rischiato di precipitare al suolo.

Prima che il jet russo colpisse il drone degli Stati Uniti, "I Su-27 hanno scaricato carburante addosso al drone e volato davanti all'MQ-9 in modo sconsiderato, non rispettoso delle circostanze e non professionale. Il nostro velivolo MQ-9 stava conducendo operazioni di routine nello spazio aereo internazionale quando è stato intercettato e colpito da un velivolo russo, con conseguente incidente e perdita completa dell'MQ-9", ha dichiarato il comandante statunitense.

"Questo atto non sicuro e non professionale da parte dei russi ha quasi causato lo schianto di entrambi i velivoli", ha dichiarato il generale Hecker. Il comando statunitense afferma che l'incidente "segue uno schema di azioni pericolose da parte dei piloti russi nello spazio aereo internazionale. Queste azioni aggressive da parte degli equipaggi russi sono pericolose e potrebbero portare a errori di calcolo e a un'escalation involontaria". 

Perché è importante recuperare il drone abbattuto

Il drone non è stato recuperato e per la Casa Bianca il velivolo potrebbe non essere mai recuperato. Gli Stati Uniti e la Russia puntano a recuperare il relitto del MQ-9 per motivi diversi. Washington non vuole che "qualcuno metta le mani" sull'apparecchio. Mosca vuole sfruttare l'occasione per osservare da vicino la tecnologia a stelle e strisce e per analizzare, magari, i dati raccolti dal drone decollato dalla Romania. 

Oltre al relitto, ovviamente, a Mosca fanno gola gli eventuali dati registrati dal drone. Gli Usa, però, hanno adottato i passi necessari per limitare i danni e hanno reso sostanzialmente inutilizzabile il software presente sul velivolo, come riferisce la Cnn. Indiscrezioni poi confermate dal capo dello stato maggiore Usa congiunto Mark Milley. Il drone americano caduto si trova a 1200-1500 metri di profondità nel Mar Nero, è distrutto e sarà difficile recuperarlo ma gli Usa hanno preso alcune misure per garantire che non conservi nessuna informazione di valore.

La Russia accusa gli Stati Uniti di aver avviato una campagna attiva di ricognizione nella regione del Mar Nero, con varie tecnologie, nello spettro visibile e radio. Il direttore dei Servizi di intelligence esteri (Svr), Sergey Naryshkin, in una intervista ha evidenziato: "Sappiamo nei dettagli quali obiettivi stanno perseguendo gli americani con le loro attività di ricognizione e stiamo cercando di identificare i siti e i territori che sono per loro di maggior interesse".

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