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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scontri / Egitto

Egitto, scontri allo stadio del Cairo: oltre trenta morti

Il dramma prima dell'inizio della partita d'esordio in campionato dello Zamalek. Gli ultras hanno provato a entrare senza biglietto: durissima la reazione della polizia. Il bilancio delle vittime destinato a salire

IL CAIRO - E' salito ad almeno trenta morti il bilancio degli scontri tra tifosi del club calcistico Zamalek e polizia, con  le autorità che hanno avvertito, nell'ultimo comunicato stampa, come il conteggio delle vittime sia destinato a salire, dati gli oltre venti feriti, alcuni in gravi condizioni.

I tafferugli sono scoppiati davanti allo stadio nella parte nord-est del Cairo: secondo la versione ufficiale, i sostenitori del Zamalek, il gruppo ultras dei White Knight, hanno tentato di forzare il cordone di sicurezza per cercare di entrare e assistere al primo incontro del campionato di seria A - un match contro la squadra dell'Enppi - malgrado i più non fossero in possesso di un biglietto. Spaventosa la risposta degli agenti di polizia.

In reazione alle violenze, il governo ha deciso di sospendere il campionato sino a data da destinarsi. La Federcalcio egiziana annuncia inoltre che il suo consiglio esecutivo rimarrà in seduta permanente per seguire le conseguenze degli incidenti scoppiati davanti allo stadio della capitale egiziana prima dell'incontro di serie A fra lo Zamalek e l'Enppi. La partita Zamalek contro Ennpi doveva essere disputata in presenza del pubblico, non a porte chiuse come gran parte degli incontri giocati in Egitto dopo le violenze in uno stadio di Port-Said, nel 2012, costate la vita a 77 persone.

L'autorizzazione all'ingresso era stata però limitata a diecimila persone ma l'enorme folla che si è accalcata velocemente davanti agli ingressi si è messa a spingere, a tentare di forzare le porte, a scalare i muri di cinta. Le forze dell'ordine hanno reagito lanciando lacrimogeni, mentre alcuni tifosi hanno tirato fumogeni e petardi: molti tifosi sono stati travolti e uccisi dalla ressa che ne è scaturita.

I tifosi della squadra di calcio Zamalek hanno accusato il presidente del club, Mortada Mansour, ex candidato alle elezioni presidenziali, di essere responsabile degli scontri avvenuti ieri dopo la partita con la squadra avversaria Enppi. Secondo gli ultrà, Mansour avrebbe comprato tutti i biglietti del match "per intrappolare i tifosi dello Zamalek in una gabbia di metallo". Lo stesso Mansour è stato accusato di aver voluto fomentare il massacro perché in un intervento televisivo aveva detto rivolgendosi ai tifosi: "Aspettatevi una sorpresa". Dopo la partita lo stesso Mansour ha attribuito tutta la responsabilità delle violenze ai tifosi e che tra loro si sono infiltrati anche i Fratelli musulmani.

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