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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Egitto, referendum "spaccato in due". E l'opposizione non ci sta

Il presidente Morsi ha ordinato che le urne vengano aperte per due sabati consecutivi. Voci dall'opposizione: "Così potrebbe essere più facile manipolare il risultato del referendum"

Giudici egiziani uniti contro il Presidente Mohammed Morsi. Quando mancano solo due giorni al referendum costituzionale , riunitisi nella sede del Club dei Giudici del Cairo, chiedono di essere inlcusi nel processo di riforme istituzionali e invitano gli egiziani a disertare le urne sabato. Mohammad Reda Shawkat, Presidente della Corte penale del Cairo, spiega: “Questo dibattito dovrebbe svolgersi davanti a una corte, in modo giuridico, dove è possibile valutare quello che viene deciso. Per noi giudici è impossibile stabilire la legalità di ciò che avviene al di fuori della corte”.

Da due settimane l'Egitto è teatro di marce e contromanifestazioni, di durissimi scontri tra dimostranti e esercito, ma anche tra gruppi avversi: il bilancio è di otto morti, centinaia i feriti. Il referendum sulla costituzione previsto per sabato è boicottato dal Fronte di Salvezza Nazionale, che riunisce le principali forze d’opposizione: ha chiesto per ora di votare no, ma esige dal presidente Morsi delle garanzie sullo svolgimento della consultazione. In mancanza delle quali boicotterà il voto. "La decisione deve essere di andare a votare e dire no nelle urne", dice un oppositore in piazza. "E’ la reazione adeguata all’insistenza del presidente Mohammed Morsi sul referendum sulla costituzione, perché attraverso il boicottaggio lasceremmo vincere i Fratelli Musulmani".
 
Il presidente Morsi ha ordinato che le urne vengano aperte per due sabati consecutivi: molti giudici hanno rifiutato di monitorare il voto, come forma di protesta verso un presidente che ha privato la magistratura di poteri fondamentali. Sabato 15 si voterà in dieci governatorati, tra cui il Cairo e Alessandria; sabato 22 sarà il turno dei restanti 14 governatorati, tra cui le città di Port Said, Luxor e Giza. Hanno già cominciato a votare i cittadini egiziani all’estero. Questa inattesa suddivisione in due del referendum è dovuta secondo il governo al limitato numero di giudici disposti a supervisionare il voto. Il fronte delle opposizioni ieri ha espresso grande preoccupazione per la correttezza del voto. Soprattutto Amr Mussa e El Baradei hanno sottolineato la difficoltà di tenere il voto in due giorni. In questo modo, secondo alcune voci critiche, potrebbe essere più facile manipolare il risultato del referendum.

Per oggi sono previste due manifestazioni di segno opposto: una dei Fratelli Musulmani - ovviamente a favore del presidente Morsi e della nuova costituzione - e l’altra del fronte delle opposizioni. Come al solito si riuniranno in Piazza Tahrir e poi in altri quartieri della città.

L'Esercito aveva fatto appello all'unità nazionale e chiesto ai leader dell'opposizione e al presidente Morsi, ma anche ai movimenti giovanili e alla magistratura, di incontrarsi. Alcuni nell’opposizione avevano voluto leggerci un richiamo e magari chissà, un primo passo verso il rinvio del referendum. Poi i vertici militari hanno fatto marcia indietro. "Non abbiamo ricevuto risposte sufficienti" è stata la spiegazione. Segno che la situazione al Cairo è ancora potenzialmente esplosiva.

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