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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Jair Bolsonaro è il nuovo presidente del Brasile

Il Brasile si ferma per eleggere il successore di Michel Temer. Alle elezioni presidenziali il ballottaggio tra due candidati tra loro diversissimi. Con il 90% dei voti scrutinati Bolsonaro ha ottenuto il 55% delle preferenze contro le 45% di Haddad

Il candidato di estrema destra Jair Bolsonaro si è imposto su Fernando Haddad, l'erede politico di Lula da Silva, con il 56% contro il 44%, secondo i primi exit poll della Ibope, diffusi dopo la chiusura dei seggi per il secondo turno delle elezioni presidenziali in Brasile. L'elezione è stata accolta da violenti scontri a San Paolo.

Come riferisce il quotidiano brasiliano oGlobo quando il 96,4% dei voti sono stati scrutinati elettronicamente Jair Bolsonaro ha raccolto il 55,4% dei consensi contro il 44,5% dello sfidante Fernando Haddad fermo al 44,5%.

Il leader della Lega Matteo Salvini su Twitter complimentandosi con Jair Bolsonaro per l'elezione a presidente del Brasile ha ribadito che chiederà l'estradizione di Cesare Battisti.

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Jair Bolsonaro ha votato tra imponenti misure di sicurezza. Il candidato dell'estrema destra alle elezioni presidenziali brasiliane era il favorito al ballottaggio in corso oggi. Il 63enne, pugnalato e rimasto gravemente ferito durante un comizio all'inizio di settembre, ha votato nella zona est di Rio poco più di un'ora dopo l'apertura dei seggi con indosso un giubbotto antiproiettile e protetto da un ingente dispositivo militare.

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I seggi si sono aperti alle 8 e si sono chiusi alle 17 (le 21 in Italia). I primi exit poll sulle elezioni brasiliane confermano i sondaggi con i candidati governatore a sostegno di Bolsonaro avanti nelle rispettive elezioni.

"Indipendentemente da chi sarà eletto, abbiamo la certezza che il Brasile, il popolo brasiliano, un popolo molto legato all'idea di solidarietà, tornerà affratellato a partire da oggi". Così il presidente brasiliano, Michel Temer, ha commentato dopo aver votato a San Polo la fine - con il ballottaggio in corso - del lungo processo elettorale che porterà all'elezione del suo successore, incoronando presidente Jair Bolsonaro o Fernando Haddad.

"In gioco c'è la democrazia" aveva affermato Fernando Haddad, candidato del PT alla presidenziali brasiliane, subito prima di votare per il ballottaggio. "Io spero che le persone comprendano che oggi è un giorno di pace", ha aggiunto il 55enne professore universitario. 

Chi è Jair Bolsonaro

Candidato populista di estrema destra, Jair Bolsonaro ha sfiorato la vittoria al primo turno grazie ad una retorica nazionalista, provocatoria, violenta e incendiaria con la quale promette di fare piazza pulita di delinquenti e corrotti, che si ispira al presidente americano Donald Trump ma anche a quello filippino Rodrigo Duterte.

Candidato del piccolo partito Social-liberale, Bolsonaro fa di secondo nome "Messias" e una importante fetta dell'elettorato lo considera un salvatore della patria, mentre l'altra parte del paese lo detesta. L'attentato subìto il 6 settembre, quando è stato accoltellato da uno squilibrato, non ha fatto che rafforzare la sua popolarità.

Nato 63 anni fa a Glicerio, nello stato brasiliano di San Paolo, Bolsonaro è figlio di genitori di origine italiana. Giunto al terzo matrimonio, è padre di cinque figli. Ex capitano dell'esercito, siede come deputato al parlamento brasiliano sin dal 1991, dove ha cambiato nove partiti, tutte piccole formazioni fuori dalle grandi alleanze di potere che hanno governato il paese. Su questa base si è costruito un personaggio di politico 'pulito' lontano dalle élite corrotte. Ma la sua fama è legata soprattutto alla retorica aggressiva di estrema destra, con dichiarazioni choc di stampo omofobo, razzista e misogino.

Nel 2008 non ha esitato a dire che "l'errore della dittatura militare è stato quello di torturare e non uccidere" gli oppositori, mentre un'altra volta ha liquidato una deputata di sinistra dicendo che era così "brutta" da "non meritare di essere violentata". Quando ha approvato la destituzione della presidente Dilma Rousseff , ha dichiarato in aula di dedicare il suo voto al soldato che la torturò quando era una giovane guerrigliera. Nell'aprile 2017 ha detto che gli afro-brasiliani "non servono neanche a procreare".

Attivissimo sui social, Bolsonaro più che difendere un programma politico ha costruito un personaggio che suscita reazioni viscerali fra gli elettori e divide il paese, in una competizione elettorale dove abbondano anche dicerie e fake news, diffuse su WhtatsApp. Sostenitore del libero mercato, presenta come sua principale proposta la liberalizzazione del possesso di armi per permettere ai cittadini di difendersi dalla criminalità. Gravemente ferito durante l'aggressione del 6 settembre, ha trasformato la sua convalescenza in un teatro mediatico a colpi di tweet, immagini della sua degenza sui social, dirette su Facebook e Youtube.

Efficace nei comizi e sui social, dove non c'è contraddittorio, Bolsonaro è più in difficoltà nei dibattiti. Ma la sua convalescenza gli ha permesso di evitare il tradizionale dibattito televisivo con il suo avversario al ballottaggio, Fernando Haddad del partito dei Lavoratori.

Bolsonaro ha il sostegno degli imprenditori e dei latifondisti, che apprezzano il suo orientamento liberista e la promessa di abolire il ministero dell'Ambiente, uscire dagli accordi sul clima di Parigi e lasciar mano libera allo sfruttamento economico delle zone protette dell'Amazzonia.

Ma il candidato populista piace anche al ceto medio-basso impoverito dalla crisi economica e preoccupato dagli alti tassi di criminalità, in un elettorato religioso e conservatore che rifiuta il matrimonio omosessuale e l'aborto, anche sull'onda della crescente influenza delle chiese evangeliche. Giocano a suo favore anche le paure del 'comunismo' di fronte al disastro della crisi venezuelana. Bolsonaro è riuscito a conquistare anche gran parte dell'elettorato conservatore moderato che guardava alla destra tradizionale, discreditata dalle inchieste di corruzione che hanno colpito i principali partiti.

Chi è Fernando Haddad

Candidato del Partito dei lavoratori (Pt) dell'ex presidente Luiz Inacio Lula Da Silva, Fernando Haddad spera in un miracolo elettorale per poter sconfiggere oggi al ballottaggio il populista di estrema destra Jair Bolsonaro, favorito nei sondaggi per le elezioni presidenziali in Brasile. Per vincere, ha cambiato strategia dopo il primo turno per riconquistare l'elettorato di centro.

La campagna elettorale ha chiaramente mostrato che, accanto al sostegno per Lula, c'è anche una larga parte dell'opinione pubblica delusa e ostile verso l'ex presidente, considerato al centro di un sistema di potere corrotto. Haddad ne ha preso atto. E nella campagna per il ballottaggio ha ridotto i riferimenti all'ex presidente: invece di presentarsi come portatore dei "valori di Lula", si è fatto difensore dei "valori della democrazia" per conquistare i moderati che temono l'estremismo populista di Bolsonaro.

Ex ministro dell'Istruzione ed ex sindaco di San Paolo, Haddad è un accademico dai toni pacati, che tuttavia si sta dimostrando più tenace e combattivo del previsto. Deluso dal forfait di Bolsonaro, che ha escluso per motivi medici il tradizionale faccia a faccia televisivo prima del ballottaggio, Haddad ha accusato pubblicamente l'avversario di spendere milioni per la diffusione di fake news sui social grazie a fondi neri versati da imprenditori amici.

Nato 55 anni fa a San Paolo, in una famiglia di cristiani libanesi, Haddad si è laureato in Economia, Diritto e Filosofia. Sposato con una dentista, è padre di due figli. Iscritto al Pt dal 1983, è stato ministro dell'Istruzione nel governo Lula. Allora erano tempi di crescita economica e Haddad favorì la nascita di 14 nuove università, estese l'accesso all'istruzione per le classi più disagiate e avviò un programma per la distribuzione gratuita di 700 milioni di libri in tutto il Brasile.

Eletto sindaco di San Paolo, una città di 12 milioni di abitanti che è il cuore economico del Brasile, Haddad è però inciampato sul suo ambizioso piano di miglioramento della mobilità urbana. Il successivo aumento dei biglietti per il trasporto pubblico ha provocato massicce proteste, poi dilagate in altre parti del paese, che hanno minato la sua popolarità e quella della allora presidente Dilma Rousseff.  Nel 2016, Haddad ha perso le elezioni per un secondo mandato da sindaco, ottenendo soltanto il 16,7% dei voti. Ma ora la sua città torna a sostenerlo: i sondaggi degli ultimi giorni danno Haddad vincente a San Paolo con il 51%, dopo che al primo turno vi aveva ottenuto solo il 19% dei voti, contro il 44% di Bolsonaro. 

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