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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Elisa, uccisa da un cane a 29 anni. Tutti i dubbi dei parenti: "Non è stato Curtis"

Curtis, staffordshire terrier americano, è accusato di avere causato la morte della sua proprietaria Elisa Pilarski, 29 anni. Rischia per questo di essere abbattuto

Curtis è un cane, uno staffordshire terrier americano, accusato di avere causato la morte della sua proprietaria Elisa Pilarski, 29 anni. Rischia per questo di essere abbattuto. Tutto è accaduto nella foresta di Retz, dipartimento dell'Aisne, in Francia, meno di un anno fa. Era il 16 novembre 2019, ed era in corso una "chasse a courre" (caccia per sfinimento della preda) cui partecipavano decine di cani (quasi un centinaio secondo le prime notizie dell'epoca) della locale società venatoria e il comandante dipartimentale della gendarmeria dell'Aisne. 

Elisa, 29 anni, incinta di sei mesi, stava passeggiando con Curtis nella foresta, quando chiamò al telefono il suo compagno Christophe per segnalare la presenza di cani aggressivi e chiedere aiuto. Quando il compagno accorse, la trovò già morta. L'autopsia ha confermato che la morte è stata causata da morsi di cane. I cacciatori accusano Curtis, che peraltro presentava a sua volta ferite da morsi, adducendo la "pericolosità della razza" e segni di aggressività dopo il fatto, spiegabili probabilmente con il trauma subito e con precedenti mesi di detenzione nell'isolamento di un canile dal quale era stato acquistato (anche sulle modalità di acquisto e sull'origine del cane si stanno concentrando le indagini).

Tutti i parenti di Elisa Pilarski escludono che la morte della giovane possa esser stata provocata da Curtis, che anzi l'avrebbe difesa, e logicamente puntano l'indice contro la muta di cani dei cacciatori. Certezze non ce ne sono. Esami del Dna sono stati eseguiti su 62 animali, 5 di proprietà della signora Pilarski (tra cui Curtis) e 57 dei cacciatori (all'appello ne mancherebbero 35). I risultati saranno resi noti a fine estate, gli animali "responsabili" rischierebbero l'abbattimento. Il compagne Christophe è fermo nella sua posizione. "Se Curtis fosse stato cattivo sarebbe successo prima, so che Curtis è innocente, non avrebbe mai toccato Elisa".

Secondo i media francesi però il destino di Curtis potrebbe essere segnato. Tanti appelli degli animalisti per salvarlo. Ne fa uno anche Michela Vittoria Brambilla, ex ministro del governo Berlusconi e oggi presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente; "Una giovane donna e il suo bambino - dice Brambilla - hanno perduto la vita e nulla potrà mai compensare una così grande perdita. Ma riteniamo che in questa storia vi siano alcuni punti fermi. Primo: il comportamento di Curtis deve essere attentamente e seriamente valutato. Troppo comodo scaricare la colpa su un animale da compagnia per assolvere in quattro e quattr'otto la brigata dei cacciatori. Secondo: nessun cane può essere considerato "responsabile" della morte di Elisa né può, quindi, essere abbattuto. La responsabilità è solo umana".

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Un esemplare di American Staffordshire Terrier in una foto archivio ANSA/EPA

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