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Giovedì, 28 Marzo 2024

La voce di Elisa nel Colosseo deserto per spezzare il silenzio sui bambini vittime della guerra in Siria

A dieci anni dall’inizio del conflitto, il messaggio della cantautrice, ambasciatrice dell’organizzazione umanitaria Save the Children, per tenere alta l’attenzione sulle conseguenze del conflitto

Elisa dà voce al grido d’aiuto dei bambini siriani a dieci anni dall’inizio di una guerra che sembra ancora senza fine. Sulle note di “Promettimi”, la cantautrice si è esibita in un Colosseo completamente deserto, con gli spalti privi di spettatori che rappresentano l’assenza di interesse rispetto all’infanzia rubata ai bambini siriani, in un evento organizzato a porte chiuse da Save the Children in occasione del decimo anniversario dall’inizio del conflitto. Bambini siriani come Lara che fa simbolicamente il suo ingresso nel deserto del Colosseo grazie al monologo interpretato da Cristina Magnotti, giovane attrice di 11 anni. Un monologo scritto dall’autrice Simona Angioni, tratto da una storia vera, che racconta la storia di una bambina con una valigia rattoppata in cui ha chiuso i suoi giocattoli e, metaforicamente, la sua infanzia. E che implora attenzione davanti alla mancanza di interesse e a un’assenza ingiustificabile, quella del mondo e dell’opinione pubblica davanti alla tragedia siriana.

Ancora oggi 2 milioni di bambini siriani non vanno a scuola e più di 6 milioni rischiano la fame. Nel solo 2020, 1.454 minori sono stati uccisi o feriti. 

“Come Ambasciatrice di Save the Children, sento dentro, fortissimo, il dovere morale di fare la mia parte perché i bambini vittime del conflitto in Siria non siano più dimenticati, così come ogni altro bambino che vive in un contesto di guerra”, dice Elisa. “È fondamentale che si parli di quello che stanno passando e delle conseguenze indicibili che stanno subendo sulla loro vita, sul loro futuro. Cantando, ho immaginato davanti a me i volti dei bambini e delle bambine che non chiedono altro che di poter vivere e crescere sereni, senza più guerra, come ogni bambino al mondo dovrebbe fare. I bambini sono prima di tutto bambini e la loro vita non dovrebbe essere fatta di queste crudeltà inaudite. È per questo che insieme a Save the Children chiedo una promessa alla comunità internazionale: quella di adoperarsi in ogni modo perché questa guerra orribile finisca prestissimo e i bambini della Siria non vengano mai più ignorati da un mondo indifferente”. 

“Dieci anni di conflitto in Siria: un tempo senza fine che sta distruggendo il futuro di un’intera generazione di bambini. Bambine e bambini che finora non hanno conosciuto altro che bombe e devastazioni, che non possono giocare perché devono pensare a sopravvivere, che non possono studiare perché le loro scuole sono state distrutte o perché devono andare a lavorare per sostenere le loro famiglie. Bambini la cui vita oggi più che mai è a rischio, perché alla guerra si aggiunta la pandemia. Chiedo a tutti, per un istante di provare ad immaginare di essere un padre o una madre in un campo sovraffollato senza accesso a cure o protezione, o in una città dove di susseguono attacchi contro i civili, che non sa se sia meglio fuggire dal conflitto in corso oppure cercare protezione da una pandemia mortale. Tutto questo è inaccettabile: non possiamo voltare la testa dall’altra parte, non possiamo restare in silenzio. Ce lo chiedono i bambini della Siria, che hanno diritto ad essere protetti e a vivere al sicuro come ogni bambino al mondo, semplicemente a riappropriarsi dell’infanzia che è stata brutalmente strappata dalle loro mani. Ringraziamo profondamente la nostra Ambasciatrice Elisa, ancora una volta al nostro fianco perché nessun bambino venga più lasciato indietro e che ha voluto con la sua voce intensa squarciare il silenzio assordante che circonda il conflitto siriano, raggiungendo tantissime persone. Ringraziamo il Parco archeologico del Colosseo e il monumento simbolo della lotto contro ogni discriminazione, tragedia umanitaria e fragilità”, dichiara Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children.

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