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Giovedì, 18 Aprile 2024
Gesto dirompente / Iran

L'atleta iraniana che ha gareggiato senza velo è scomparsa nel nulla

Elnaz Rekabi aveva gareggiato domenica 16 ottobre senza indossare il velo islamico (hijab) in solidarietà con le diffuse proteste che hanno scosso l'Iran e le sue immagini a capo scoperto avevano fatto il giro del mondo

Di lei, ufficialmente, non ci sono più notizie. L'atleta iraniana Elnaz Rekabi, che ha partecipato senza velo ai campionati asiatici di arrampicata a Seul, in Corea del Sud, sarebbe scomparsa. È quanto riporta il sito della Bbc in lingua persiana (Bbc Farsi), secondo cui gli amici dell'atleta non sono riusciti a mettersi in contatto con lei da domenica sera. La Bbc Farsi ha citato "fonti ben informate" sul caso, secondo cui la squadra iraniana di cui Rekabi fa parte avrebbe lasciato lunedì mattina l'hotel in cui alloggiava, anche se il calendario prevedeva il rientro in Iran solo per mercoledì 19 ottobre.

Secondo il servizio in lingua persiana dell'emittente britannica, all'atleta iraniana sarebbero stati confiscati passaporto e telefono. In baso a quanto riporta IranWire, sito realizzato da giornalisti dissidenti, le guardie rivoluzionarie islamiche avrebbero fermato il fratello di Elnaz, per fare pressione sull'atleta. Lei sarebbe stata subito trasferita dal Garden Seul Hotel all'ambasciata iraniana della città, dove è attualmente detenuta in attesa di prendere un volo per Teheran: la sua destinazione sarebbe il carcere di Evin, dove sono detenuti migliaia di prigionieri, anche politici.

Elnaz Rekabi aveva gareggiato nella giornata di domenica 16 ottobre senza indossare il velo islamico (hijab) e le sue immagini a capo scoperto avevano fatto il giro del mondo sui social network. Rekabi è la prima atleta iraniana ad aver compiuto un gesto simile, in solidarietà con le diffuse proteste che hanno scosso l'Iran nelle ultime settimane dopo la morte il 16 settembre scorso di Mahsa Amini, una ragazza di 22 anni che ha perso la vita in circostanze sospette dopo l'arresto a opera delle brigate della moralità religiosa (Ershad) della polizia iraniana per non aver indossato il velo secondo la legge.

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