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Martedì, 23 Aprile 2024
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Ema a Milano? Ad Amsterdam solo ruspe, macerie e un cantiere aperto

L'ufficio giuridico del consiglio dell'Unione europea ha giudicato negativamente il ricorso del comune di Milano contro l'assegnazione dell'agenzia del farmaco, ma la delegazione del Parlamento Europeo ha trovato solo macerie al posto della nuova sede

L'Ema a Milano, la partita con Amsterdam potrebbe riaprirsi dopo la visita delle delegazione della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo alla sede designata dell'agenzia del farmaco che dovrebbe trasferirsi da Londra all'Olanda dopo la Brexit. Il perché della querelle è tutta economica: ospitare l'Ema vale 300 milioni di budget allʼanno)

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Nel giorno in cui l'ufficio giuridico del consiglio dell'Unione europea ha giudicato negativamente il ricorso del comune di Milano sulla sede dell'Ema definendolo "manifestamente irricevibile", una delegazione della Commissione Ambiente del Parlamento Ue oggi si è recata nella città olandese per fare il punto sul rispetto degli impegni presi dal governo olandese al momento della candidatura di Amsterdam. 

Come riporta Europa Today la sede designata (da una monetina) per ospitare gli uffici dell'agenzia europea del farmaco sono ad oggi "una ruspa, un'area vuota e macerie". L'Olanda si è impegnata a completare i lavori per novembre 2019 ma nel frattempo l’agenzia dovrebbe occupare una sede provvisoria che tuttavia non avrebbe i requisiti richiesti.

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L'eurodeputato M5s Piernicola Pedicini chiede che la candidatura Milano torni ad essere prese in considerazione.

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"La sede provvisoria - insiste Pedicini - copre metà delle esigenze di spazio in termini di metratura e ha altre anomalie come la condivisione del parcheggio con nientemeno che un albergo".

"Garantire la continuità delle attività dell'agenzia era un requisito fondamentale per la valutazione delle proposte, e in tal senso Milano aveva una sede già pronta con una proposta eccellente, ma il governo italiano non è stato in grado di portare a casa il risultato”.

Sul percorso che ha portato l'Ema ad Amsterdam, tramite sorteggio, pesa effettivamente il mancato appoggio ricevuto dalla candidata italiana da Paesi normalmente vicini, come la Spagna, che votò per la soluzione olandese portando la contenda alla monetina.

Il Comune di Milano è impegnato in una battaglia senza esclusione di colpi contro Amsterdam e aveva chiesto al Consiglio Europeo di sospendere la decisione in attesa di ulteriori accertamenti sui presunti ritardi della città olandese.

Il paragone impietoso tra Amsterdam e Milano

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Secondo la memoria difensiva dell'Unione, il comune ha commesso un "errore" perché ha fatto ricorso contro la "decisione del Consiglio dell’Unione europea". La scelta di Amsterdam - questa la teoria della "difesa" - non è però del consiglio dell'Unione europea ma dei "rappresentanti degli Stati membri che hanno agito dunque non in qualità di membri del Consiglio, ma in qualità dei rappresentati dei loro governi, esercitando in tal modo collettivamente i poteri degli Stati membri".

Oltre ad essere errato il destinatario del ricorso, sempre secondo il consiglio, è errato anche il mittente perché palazzo Marino - scrive l'ufficio giuridico - "non ha avuto alcun ruolo diretto nell’intera procedura di selezione che ha unicamente visto coinvolta la Repubblica italiana".

L'unione europea ha ricevuto anche il ricorso del governo italiano e dopo che dal dossier segreto olandese sono emersi alcuni presunti "imbrogli"  è arrivata anche la "replica" del vice primo ministro Hugo De Jonge che in una conferenza stampa ha garantito che "rispetteremo i tempi e assicureremo l'operatività dell'agenzia". E ha concluso: "Yes, we can. Yes, we will" (sì, possiamo; sì, lo faremo).

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